Sono cinque le aree di sosta lungo l’autostrada Torino-Savona che entro la fine dall’anno dovranno chiudere.
A sparire saranno gli autogrill, ossia le aree di ristoro, e anche i distributori, in entrambe le direzioni. Una decisione drastica che comporterà non solo la perdita di un importante servizio per gli automobilisti che per vacanza o lavoro percorrono la A6, ma soprattutto a queste chiusure forzate, seguirà una perdita di lavoro pe almeno un centinaio di persone.
A decretare la chiusura delle aree autostradali è stato il decreto emanato nel 2015 dai Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello Sviluppo Economico - con la firma degli allora ministri Lupi e Guidi - , con il quale è stato emanato un atto di indirizzo per l’individuazione dei criteri da seguire per l’elaborazione di un piano di ristrutturazione dei servizi prestati sulla rete autostradale italiana. Secondo una nota ministeriale, il piano di ristrutturazione a livello italiano, si è reso necessario visti i cali di volume registrati nelle aree di servizio nel corso dell’ultimo triennio (2011-13): la vendita dei carburanti è calata del 35%, quella dei punti ristoro del 15% anche a causa della diminuzione del traffico autostradale a pedaggio del 9% circa. Un calo che - e questo pare che nessuno se lo ricordi - è dato anche dagli aumenti da capogiro del biglietto autostradale, nonché dai prezzi per nulla competitivi derl carburante venduto in autostrada.
Il piano di razionalizzazione prevede una distanza massima di 50 km tra due aree di servizio, al fine di garantire un adeguato livello di servizio agli utenti, mentre ad oggi, la distanza media è di circa 29 km. Oltre alla chiusura delle aree meno redditizie, il piano contempla anche l’introduzione delle macchinette automatiche per i servizi di ristoro e per la distribuzione del carburante. Quindi ci sarà il “fai da te” anche per il caffè e i tramezzini sostituiranno il famoso Camogli, se non addirittura quei buoni panini con il companatico legato alle produzioni locali per i quali, spesso, si fa una tappa golosa all’autogrill.
Certo è che se non si trova una quadra, l’autostrada Torino-Savona, il cui nome giusto, dopo l’acquisizione da parte del gruppo Gavio, è autostrada Riviera dei fiori, tronco Torino-Savona, rischia di perdere quasi la metà delle sue aree di servizio.
Potrebbe quindi essere che su tutti i 125 chilometri della A6 Verdemare - soprannominata l’autostrada delle vacanze - restino solo due, al massimo tre autogrill per direzione: due da Torino verso Savona e gli altri in direzione contraria, ossia dalla Liguria verso il Piemonte. Inutile dire che c’è molta preoccupazione tra i gestori ed i lavoratori delle aree di sosta ma anche tra gli automobilisti che si vedranno così privare di un servizio utile, che spesso è la pausa rigenerante di un viaggio di lavoro e a volte fa già parte integrante della vacanza, luogo inimitabile per mangiare bene e veloce ma anche per acquistare quel regalo particolare che altrove non trovi o fare incetta dei prodotti tipici locali.