Dieci ragazzi al giorno, trenta in tutto, a dare vita al prototipo di fabbrica 4.0. Che è il cuore pulsante di A&T, la fiera che in questi giorni all'Oval sta raccontando a Torino come sarà l'industria del futuro.
Ventenni o poco più, camice bianco e concentrazione al top, da ieri mattina accompagnano i visitatori (ieri lo hanno fatto con gli esponenti di istituzioni e associazioni datoriali) lungo il percorso produttivo. Ma soprattutto incarnano uno dei significati cardine della Fiera: la formazione e la creazione di una nuova leva di figure professionali spendibili sul mercato del lavoro. Proprio ciò che ormai da qualche anno cercano di fare gli ITS, percorsi post diploma che rappresentano un'alternativa all'università e che tentano di fornire la soluzione alla domanda di addetti con le competenze adeguate.
"I ragazzi avranno un diploma valido in tutta Europa, rilasciato dal MIUR, di livello superiore alla scuola secondaria - dice Vito Trani, coordinatore dell'attività ITS presso A&T - e rappresentano una nicchia felice. Moltissimi trovano posto nelle aziende che cercano proprio i loro profili. L'occupazione tocca da noi vette del 96-98%. Bisogna superare il gap culturale di chi esce dalle superiori e non è attratto da questi percorsi. Ma bisogna anche rafforzare l'orientamento è la comunicazione dell'esistenza degli ITS tra coloro che terminano col diploma".