Creatività, consapevolezza del valore del cibo, responsabilità sociale: sono questi gli ingredienti del progetto didattico “Share a Meal - Il sapore che unisce” che coinvolgerà gli studenti di oltre 100 Istituti Alberghieri, da nord a sud d’Italia, nell’arco dell’anno scolastico 2018/2019. L’iniziativa è promossa da Knorr insieme a Unilever Food Solutions - divisione dedicata alla ristorazione professionale - e Ballarini, con la partecipazione di Lisa Casali, volto nazionale della cucina antispreco.
Nel solco del successo della prima edizione del progetto “Share a meal – Condividi un piatto buono” di Knorr con World Food Programme Italia del 2017, Knorr rinnova l’impegno nella lotta allo spreco alimentare e ad un utilizzo consapevole e creativo del cibo. Un approccio nuovo alla cucina, che deve essere “buona” (nella doppia accezione di gusto e di responsabilità sociale), sana e anche sostenibile. E quest’anno lo fa parlando direttamente a coloro che saranno gli chef del futuro e ai consumatori di domani.
“Share a Meal/Il sapore che unisce” è un progetto educativo focalizzato su una cucina antispreco e sul riciclo creativo delle verdure, ad oggi l’ingrediente principale di scarto nel contesto domestico e nelle mense scolastiche. Il progetto coinvolgerà gli Istituti Professionali-Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera - e le Scuole primarie, con l’obiettivo di educare i futuri chef e i futuri consumatori a ridurre lo spreco alimentare in casa e nel Fuoricasa, i primi due ambiti in cui avviene la maggior parte dello spreco in Italia, che oggi equivale a circa l’1% di PIL.
Istituti pilota del progetto sono l’IPSEOA Giolitti di Torino e l’Istituto Polispecialistico San Paolo di Sorrento, in cui si tengono gli incontri i giorni 24 e 29 maggio. Nella giornata gli studenti si conforntano con lezioni teorico-pratiche sulla cucina anti-spreco tenute dalla docente d’eccezione Lisa Casali, esperta di sostenibilità e di eco-cucina e “madrina” del progetto, dagli Chef di Knorr e Unilever Food Solutions e dagli esperti di Ballarini. A seguire mettono in pratica quanto appreso con una sfida alla “masterchef”, in cui i giudici sono sia i docenti e gli chef che i bambini della scuola primaria della città, che sono coinvolti per testare le ricette sostenibili e “a prova” di gusto dei più piccoli.
Cristiano Gallotta, Marketing Manager Knorr, spiega: “anche quest’anno proseguiamo il nostro impegno per un approccio più sostenibile al cibo e abbiamo deciso di farlo con un progetto che incontri direttamente le nuove generazioni, futuri chef e futuri cittadini, portando i professionisti di Unilever Food Solutions nelle scuole. Speriamo così di poter dare un contributo sempre più efficace alla lotta contro lo spreco alimentare, che rientra nel nostro impegno come azienda che punta ad una crescita sostenibile e responsabile come racconta anche il nostro modello di business - Unilever Sustainable Living Plan”.
“Siamo orgogliosi di essere partner di questo importante progetto perchè crediamo sia fondamentale aumentare la sensibilità dei giovani connazionali, parlando e facendo toccare con mano la possibilità di una cucina sostenibile agli studenti degli alberghieri e ai bambini delle scuole primarie - spiega Luca Miglioranzi, AD Gruppo Zwilling Italia che comprende i brand Ballarini, Zwilling, Staub, Demeyere, Miyabi - Con questo progetto ci impegniamo a spiegare come l’antispreco inizi prima della ricetta, già con la preparazione degli ingredienti, nella fase di taglio e di cottura degli alimenti. Grazie all’unione di più forze - Unilever, Knorr, Ballarini e tutti gli studenti e famiglie coinvolti nell’iniziativa – potremo aumentare la consapevolezza del valore di ciò che portiamo in tavola ogni giorno”.
Il segreto per riuscirci sta nella riscoperta dell’amore per il cibo, a prescindere dall’apparenza. “Per secoli abbiamo cucinato senza sprechi – afferma Lisa Casali, scienziata ambientale endorser del progetto – l’importante è sforzarsi per cambiare mentalità nei confronti di tutte quelle parti degli alimenti che fino a oggi vengono scartate. Torniamo a rispettare e nobilitare gli alimenti che ci nutrono: tutte le loro parti sono commestibili, anche quelle a prima vista meno esteticamente connotate. Sono molto felice di poter trasmettere ai ragazzi, attraverso questo progetto, le tecniche migliori per valorizzare ogni elemento e insegnare loro a trasformare ogni piatto in un atto buono per le persone e utile per l’ambiente”.