Da Coltrane, Mingus e Davis al rap e alla lirica: è l’eclettismo la cifra stilistica del progetto Zone, ideato dal compositore e contrabbassista Enzo Torregrossa, che questa sera presenterà il suo quartetto – composto da Ivano Bergazzi al piano, Rachel Doe alla voce, Stefano Paolini alla batteria e lo stesso Torregrossa al contrabbasso – al pubblico del Jazz Club Torino, a partire dalle ore 21.30.
Catanese naturalizzato bolognese, Enzo Torregrossa ha avviato gli studi classici parallelamente a quelli jazzistici, traendo ispirazione da John Coltrane, Charlie Mingus e, soprattutto, da Miles Davis, padre artistico e riferimento principale della sua opera espressiva e compositiva.
Diplomatosi in contrabbasso presso il Conservatorio Vincenzo Bellini, intraprende diverse collaborazioni con molteplici collettivi e inizia a presentare le proprie composizioni, fino a vincere, nel 1992, il Globo d’oro al premio Nastro d’Argento come “Migliore colonna sonora dell’anno” con il brano “Annatu lu sole”, trailer della colonna sonora del film Sud diretto da Gabriele Salvatores.
Nel 1998, ancora, Torregrossa pubblica il suo primo disco, Aeon, da lui interamente arrangiato e composto – con la collaborazione del poeta Roberto Zizzi –, mentre nel 2004 crea il progetto Zone con la casa discografica Curve Musicali, coinvolgendo diversi musicisti, tra cui Gherardo Catanzaro e Robert Lee, con i quali darà avvio a un virtuoso e duraturo sodalizio lavorativo e artistico.
Il progetto vede differenti interpretazioni e nuovi arrangiamenti di vecchie composizioni, sia originali sia di terzi, e ha coinvolto, nel corso degli anni, musicisti esperti e giovani artisti di formazione eterogenea, senza inibizioni di genere, giungendo alla pubblicazione di cinque album: Madrugada, del 2005; Gimali, del 2009, per la celebre Irma Records; Fortuna e Metade, del 2011, con la collaborazione, quest’ultimo, della cantante brasiliana Heloisa Laurenço; e, infine, Solo, del 2015, con Rachel Doe alla voce.
Considerato uno dei migliori musicisti della scena jazz attuale, Enzo Torregrossa ha, dunque, saputo coniugare, con cura e perizia, molteplici ispirazioni musicali, dal latin al nu jazz, dalla dance al rap, dalla lirica al jazz contemporaneo e tradizionale.
Il risultato è un dialogo tra linguaggi differenti che confluiscono nella creatività e nell’eclettismo, caratteristiche peculiari e punti di forza del progetto.