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Economia e lavoro | 15 luglio 2018, 13:10

Alpitour, continua la crescita e si punta a un +70 milioni. "Il peggio per il turismo è alle spalle"

Inizia la vendita per le destinazioni invernali, ma il gruppo celebra numeri importanti anche su quest'estate. Torna la voglia di Egitto dopo la paura e arrivano nuove destinazioni

Alpitour, continua la crescita e si punta a un +70 milioni. "Il peggio per il turismo è alle spalle"

Metà luglio come data iniziale dell'inverno "Alpitour". Non è un errore di calendario, ma è la normale programmazione per chi lavora sui viaggi che verranno. E dunque per la cosiddetta "stagione invernale".

Impossibile però non ragionare sul presente. E il presente parla di una crescita diffusa e omogenea per il gruppo sia in ambito Alpitour (+11,3%) che in Francorosso (+9,6%) con una crescita complessiva di 70 milioni e che, con i +62 dell'anno passato, cuba a 132 milioni in due anni.

Tra le destinazioni, il vero ritorno è quello dell'Egitto, che dopo anni travagliati per motivi geopolitici ha fatto segnare un +103% con +22 milioni su base annua. Cresce anche il cosiddetto "Mare Italia" (+39% per +17 milioni), ma va molto bene anche l'Oriente, che continua a essere trainante e in crescita oltre ogni più rosea aspettativa, forse proprio per una percezione di maggiore sicurezza e tranquillità. Qui i dati dicono +62% e +14 milioni. Crescono anche Maldive (+9 milioni e +17%) e Kenya (+5 milioni e +60%). Un altro ritorno dopo anni di "assenza".

Però ci sono anche aree sofferenti, come l'area caraibica e soprattutto Cuba (-15%). Nel medio raggio soffrono le Baleari (-7%). "Ma è giusto così - commenta Andrea Moscardini, direttore di tutta l'area  commerciale di Alpitour - dopo anni di chiusura di altre destinazioni. Ora che la musica è cambiata, serviranno atteggiamento più miti e prezzi più accessibili da parte di quella fetta di albergatori. Ma sarà positivo dal punto di vista del mercato".

L'inverno porta con sé novità. Dalla conferma del Vietnam al nuovo polo in Asia con Myanmar (con scalo a Yangoon). "È un Paese che ha una componente culturale molto interessante e che si può visitare in una settimana circa - dice Pier Ezhaya, direttore del tour operating - tra templi a perdita d'occhio e aspetti sociali. Ma c'è spazio anche per il mare".

E poi c'è il Qatar, che sta svelando anche i suoi aspetti più "marittimi", che nel periodo invernale potrebbe essere una soluzione nuova rispetto al passato. E ancora: le Maldive con Bathala con una nuova apertura, accompagnata da Aarahveli (costruita completamente sull'acqua), così come a Zanzibar. 

Un altro aspetto innovativo è l'investimento sulle Filippine. "Meta non facilissima da programmare, ma molto curiosa", aggiunge Ezhaya. Nel 2017 sono stati oltre 20mila i turisti italiani che hanno scelto Manila e dintorni.

A livello aziendale, invece, all'orizzonte si profila la nascita di un terzo pilastro del mondo Alpitour, che accanto al polo omonimo e quello sotto Francorosso dà vita a Press&swan tour, che nasce dalla fusione di Press tour e da Swan Tour. L'ad di questa nuova divisione sarà Alessandro Seghi e il pilastro porta con sè un volume d'affari da 130 milioni di euro (80 da Press e 50 da Swan).

Ma ora si può davvero dire che è tempo di chiudere un valigia un pezzetto di ripresa? "Il peggio è passato - commenta Ezhaya -. C'è più serenità e quindi anche maggiore voglia di viaggiare. Ma il nostro è un business che impone di stare sempre all'erta e attenti. Ma crediamo di aver imboccato un nuovo ciclo di positività nel turismo".

Massimiliano Sciullo

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