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Economia e lavoro | 25 luglio 2018, 09:50

Neeli.eu, sette Paesi insieme per imparare l'educazione orientata all'inclusione degli stranieri

Online il portale nato da un progetto Ue per formare gli operatori che lavorano con migranti e giovani di altri Paesi. In Italia, il riferimento è Enaip Piemonte

Neeli.eu, sette Paesi insieme per imparare l'educazione orientata all'inclusione degli stranieri

Basterà un sito internet a insegnare come si fa a insegnare, imparare e soprattutto convivere tra diverse culture e nazionalità? Forse da solo no. Ma di sicuro è un passo avanti nella direzione dell'integrazione.

Tutto questo è Neeli.eu, la piattaforma di e-learning che Enaip Piemonte (per parte italiana) ha realizzato insieme ad altri 6 operatori di altrettanti Paesi stranieri: Usa, Ungheria, Romania, Spagna, Lettonia e Grecia. È il risultato di un progetto sostenuto dall'Unione Europea tramite Erasmus+ KA2 con 250mila euro e iniziato nel 2016. Ora, dopo un periodo di rodaggio, è pronto a entrare pienamente in azione. L'obiettivo è fornire uno strumento di auto-marchetta online per chi già opera nel mondo della socio-educazione e si trova ad operare con stranieri. Oppure per chi sogna di farlo per mestiere.

"Si tratta di un sito in grado di fornire un circa 8 ore di lezione, suddivisa in 7 sezioni e 21 sottosezioni, nozioni e indicazioni per chi lavora con migranti e stranieri", spiega Davide Marcato, operatore di Enaip Piemonte che ha seguito da vicino il progetto. "L'impatto del fenomeno migratorio è sempre più evidente e quindi è importante avere le risposte giuste per arrivare a un approccio interculturale. Noi non ci rivolgiamo direttamente a chi opera nell'emergenza, ma ampliamo il raggio a tutti coloro che per lavoro possono avere a che fare con persone che hanno culture, tradizioni, abitudini e soprattutto un vissuto a livello emotivo e psicologico ben preciso".

Dunque, da chi sta allo sportello di un ufficio informazioni a chi opera nell'informagiovani, fino alle maestre d'asilo o di scuola, che si confrontano con classi sempre più eterogenee. Il sito è accessibile liberamente, non richiede registrazioni e semplicemente punta a condividere conoscenza. Per ora, il tutto è in lingua inglese, con video e anche test finali per verificare la propria capacità di apprendimento. Si spazia dalla comunicazione alla gestione di un conflitto, senza dimenticare la capacità di immedesimarsi in chi ha abbandonato la propria terra per motivi umanitari o economici. E se il raggio di applicazione è a 360 gradi, si guarda specificamente a mondi come la scuola o il mercato del lavoro.

"L'obiettivo è migliorare il processo inclusivo dei migranti - conclude Marcato - e dopo anni di lavoro, scambi e confronto a livello internazionale, ora siamo pronti a proporre il nostro portale sia alle associazioni sul territorio che alle realtà che vorranno mettersi in contatto con noi, istituzioni comprese".

Massimiliano Sciullo

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