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Politica | 10 settembre 2018, 17:35

"Toninelli gioca a nascondino, sulla Tav si assuma le sue reponsabilità"

La dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia e componente della Commissione ambiente e territorio

"Toninelli gioca a nascondino, sulla Tav si assuma le sue reponsabilità"

Non sapendo se il ministro Toninelli deciderà di scappare, come l’ultima volta, magari per qualche impegno irrinunciabile dell’ultimo minuto, dalla Commissione che domani lo audisce, è il caso di fissare alcuni punti di domanda.

Primo tra tutti, riguardo al suo ruolo di decisore politico che ha mostrato fin qui una inconcludenza colpevole sulla Tav. Toninelli ha abdicato alle funzioni e alla responsabilità del suo ruolo di ministro trincerandosi miseramente dietro un’ineffabile analisi costi-benefici che, per quanto riguarda la Tav, è stata fatta 6 o 7 volte.

Toninelli dovrebbe sapere, e se non lo sa glielo dice Forza Italia, che fare o bloccare la Tav è una scelta politica e nessun algoritmo o valanga di tweet può sostituirsi alle decisioni della politica. Tutte le valutazioni economiche sono state esaminate, valutate ed approvate da Ministeri (MIT e MEF) , dalla Corte dei Conti, non solo italiani e francesi ma anche dell’Unione Europea. 

Se poi l’arbitro designato per decidere è Marco Ponti (da sempre No-Tav) il risultato non può che essere truccato. Il ministro che  garanzie può fornire per evitare che la partita sia maldestramente truccata; è stato “secretato” il nome degli “esperti” che ci stanno lavorando, che stando alle indiscrezioni risultano una sezione del Movimento NOTAV ? Qual’è lo scenario di riferimento, un atto “politico”, che sta alla base dell’Analisi Costi-Benefici?

Si terrà conto dello stato di malato terminale della tratta di valico costituita dalla galleria del Frejus (quella di Cavour, inaugurata nel 1871)? Si terrà conto che ai valichi con la Francia transitano oltre 44 milioni di tonnellate di merci. Il 15 % in più di quelli che transitano ai valichi svizzeri (38,9 mil/tonn); il 93% su TIR ed appena il 7% via treno? Al Brennero la quota del trasporto delle merci via ferro è già oggi al 29% mentre in Svizzera è vicina al 70%. Un gap molto marcato e che ritengo debba essere considerato adeguatamente nello scenario per essere recuperato.

Come viene trattato l’obiettivo di riequilibrio modale tra autostrada e ferrovia che sta nei numerosi trattati internazionale sottoscritti dall’Italia? Lo scenario di riferimento sarà prioritariamente reso noto e discusso in Commissione Trasporti, o sarà una sorpresa che sapremo solo alla fine della storia ed ha come conseguenza il risultato “truccato” che si vuole ottenere?

Nella discussione sugli scenari di riferimento è stato coinvolto nel confronto il Commissario di Governo e la sua struttura tecnica che comprende qualificati esperti che ci risulta stiano approfondendo da anni questi temi (anche economici) ed hanno a disposizione i dati più aggiornati e recenti?

c.s.

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