Essere arrivati alla frutta potrebbe essere un motivo per festeggiare. Lo sa bene il Piemonte, che con la sua mela rossa e non solo sarà protagonista all'edizione 2019 di MacFrut, fiera internazionale di riferimento per il settore dell'ortofrutta che si tiene a Rimini.
Una presenza al centro dei riflettori, come ospite d'onore insieme a tutte le sue eccellenze. Un biglietto da visita prestigioso per un settore che occupa a livello regionale quasi 56mila ettari (5% della superficie agricola totale in Piemonte) con un peso specifico del 14% sul volume d'affari.
Le aziende attive sono 10.850 di cui 1700 orticole e 1200 dedicate alle patate. Quelle della frutta sono quasi 8000, soprattutto mele, ma anche pesche e nettarine. E ancora kiwi, nocciole e castagne.
L'export dice che nel 2017 è stata raggiunta quota 5 miliardi, con una crescita del 3% sul 2016. Tanta la qualità, visto che sono circa 90 i prossimi IGP.
L'obiettivo del 2019, per MacFruit, sarà concentrato sull'Africa Sub-sahariana. Un nuovo modo per guardare il profilo di un continente che è in grado di svilupparsi a livello commerciale, come cliente non solo dei nostri prodotti, ma anche dei nostri macchinari.
"Siamo orgogliosi di essere stati scelti insieme alla nostra mela rossa di Cuneo - commenta Domenico Sacchetto presidente di Op Piemonte Asprofrut - e dopo aver concentrato la nostra azione soprattutto all'estero, in questi anni, è di nuovo tempo di tornare a conquistare spazi sul mercato italiano. Magari promuovendo le mele insieme alle altre nostre eccellenze del territorio. Bisogna saper abbinare i profili dei singoli prodotti già molto famosi, come Barolo o tartufi, al nostro Piemonte, valorizzando anche le altre produzioni. Come i kiwi e molto altro ancora".
"Essere regione ospite è per noi una grande opportunità - commenta l'assessore regionale all'agricoltura Giorgio Ferrero - oltre che un grande onore, per comunicare un settore che è un po' sottovalutato anche nella comunicazione. È un mondo vivace e ogni anni migliaia di ettari modificano la loro coltura, assecondando il mercato e la sua domanda. Perché la specializzazione a volte non basta".