Dopo il grande successo internazionale, con oltre 300 rappresentazioni, 188.451 spettatori e 62 città in 25 paesi, arriva a Torino per aprire la stagione 2018-2019 del Teatro Colosseo Donka – Una lettera a Čhecov: lo straordinario show scritto e diretto dal regista svizzero Daniele Finzi Pasca, uno degli artisti più affermati nel poetico mondo del nouveau cirque, che ha creato e diretto la spettacolare Cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino del 2006.
Donka è il nome dei campanellini ottocenteschi che, attaccati alle canne, permettevano di pescare nei fondali più profondi. Una tecnica complessa che richiedeva concentrazione e ore di attesa durante le quali il pescatore dava l’impressione estraniarsi dal tempo. Ed è proprio da questa poetica immagine, così simile a quella di uno scrittore davanti alla pagina bianca in attesa dell’ispirazione, che Daniele Finzi Pasca è partito per creare il suo ennesimo capolavoro.
Nato in Russia e presentato all’apertura del Festival organizzato per il 150° anniversario della nascita del celebre scrittore russo Anton Čechov, Donka è un’opera impressionante e ricca di immagini che catturano nostalgia e momenti magici. Una pièce teatrale di rara bellezza ed eleganza che propone un incontro di malinconie e atmosfere sospese fra i trapezi del circo e lampadari di ghiaccio che ondeggiano. In una scansione di quadri, lo spettacolo è un susseguirsi di riferimenti biografici a Čechov e di citazioni, più o meno esplicite, delle sue opere, in particolare Zio Vania, Tre sorelle e Il gabbiano. Allo stesso tempo, la pièce racconta la vita del regista, la sua infanzia in Svizzera, in un incrocio di elementi diversi perfettamente amalgamati tra loro.
“Sono un collezionista di attimi, – dice Daniele Finzi Pasca – di dettagli, di piccoli particolari. Il mio teatro è fatto di immagini che si sovrappongono, che spesso non raccontano in modo lineare. È un continuo alludere, fingere che certe cose siano successe per davvero. Amo i silenzi, le pause, i momenti di sospensione, forse perché fondamentalmente cerco da anni stati di leggerezza. Ho deciso di scoprire Čechov allo stesso modo, andando alla ricerca di particolari, di dettagli, nella sua vita, nelle pagine dei suoi scritti e non solo. Ho pensato di dare forma ai silenzi contenuti nelle note dei suoi diari e di creare immagini partendo dalle sue annotazioni. Poi ho cercato vite parallele alla sue nel giardino di casa mia, perché è il solo modo che conosco per raccontare storie, scavando sotto le rose alla ricerca di un tesoro.”.
All’indiscusso talento di Finzi Pasca, si aggiungono la straordinaria tecnica degli interpreti – danzatori e atleti provenienti da diverse parti del mondo –, la splendida musica eseguita dal vivo e accompagnata da un coro che si esibisce in canzono popolari, irriverenti clown che incarnano la fragilità di eroi umani e per questo spesso perdenti, gli spettacolari costumi e le magnifiche intuizioni sceniche che sapranno stupire ed emozionare il pubblico presente in sala.