Domani, 26 ottobre, in occasione dello sciopero generale del sindacalismo di base della Cub Scuola ci sarà una manifestazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Il corteo sarà aperto da due striscioni che non lasciano spazio ad equivoci: "Non ci sono governi amici" e "Prima gli sfruttati".
I manifestanti si raccoglieranno alle 9.30 in Piazza Carlo Felice, di fronte alla stazione di Porta Nuova, e si recheranno alla sede della Confcommercio per denunciare le aperture domenicali dei supermercati contro cui la Cub è fortemente impegnata all'Ufficio Scolastico Regionale per porre al centro le rivendicazioni contrattuali dei lavoratori della scuola. Un nutrito settore del corteo costituito da maestre diplomate magistrali provenienti da Piemonte, Val d'Aosta e Liguria rivendicherà il diritto a un lavoro stabile alla Regione dove le lavoratrici della cooperazione sociale, in particolare quelle delle Case di riposo per anziani presenteranno le loro richieste al Comune dove interverranno le insegnanti comunali in una situazione di grave crisi.
All'inizio del corteo vi sarà una performance antirazzista. Sono attese delegazioni di tutte le organizzazioni di categoria della Cub da Alessandria, Cuneo, Pinerolo, Saluzzo, Savona ma anche dall'Emilia e dal Veneto. La manifestazione vedrà la presenza di Comitati No Tav che organizzeranno un banchetto conviviale alla fine della manifestazione in Piazza Castello, di Assemblea 21 che denuncia lo spreco di denaro pubblico, di migranti organizzati nella CUB Immigrazione, di molte forze politiche che sostengono lo sciopero, di gruppi di studenti che solidarizzano con la manifestazione.
Altre manifestazioni saranno a Catania, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Taranto, Vicenza mentre in altre località si terranno presidi. É questo il primo sciopero nella nuova situazione politica, la CUB, infatti, ribadisce con il suo concreto comportamento la propria indipendenza da padronato, governi e partiti e rivendica aumenti di salari e pensioni, riduzione dell'orario di lavoro, parità di trattamento fra uomini e donne e fra italiani ed immigrati, il rifiuto delle gradi opere inutili e nocive e la tutela dell'ambiente, il rifiuto della guerra e delle spese militari.