Quando annega un migrante c’è sempre chi sui social augura «Buon appetito ai pesci».
Per reazione, quando è esploso il caso della nave Aquarius e dei naufraghi respinti dall’Italia, Edoardo Albinati ha scioccato l’opinione pubblica affermando: «Ho desiderato che su quella nave morisse qualcuno, morisse un bambino». Così sarebbe cessato il gioco cinico di scommettere sulla vita altrui per pura propaganda elettorale. E Sandro Veronesi, fra il blocco dei porti, la nave Diciotti e le torture nei campi libici, offre una testimonianza di prima mano riuscendo a salire a bordo di Open Arms ormai bloccata in porto per intervistare Oscar Camps.
Dall’indignazione e dalla potenza civile della parola sono scaturiti Cani d’estate. Abbaiare contro il razzismo di Sandro Veronesi (La nave di Teseo) e Cronistoria di un pensiero infame di Edoardo Albinati (Baldini+Castoldi). Due pamphlet tra i più forti mai apparsi in Italia su questo tema, che analizzano il vocabolario di un Paese che si scopre razzista e i comportamenti di chi ne cavalca paure ed egoismi per trarne vantaggio politico.
Albinati e Veronesi si confrontano al Teatro Astra lunedì 19 novembre alle 21.15 in un reading a due voci ideato dal direttore TPE Valter Malosti. Introduce Marco Sodano, giornalista e digital editor La Stampa.