/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 14 novembre 2018, 12:28

L'automobile tira il freno a mano per tutta l'economia piemontese, ma crescono i mutui per le famiglie

I dati di Bankitalia dicono che la crescita si conferma, ma in rallentamento e in un clima di incertezza diffusa. La vendita di mezzi di trasporto è stata la vera zavorra per il territorio produttivo. Migliorano però occupazione e credito, soprattutto per i privati

L'automobile tira il freno a mano per tutta l'economia piemontese, ma crescono i mutui per le famiglie

Un'espansione in frenata. Sembra un ossimoro, ma è la faccia del Piemonte economico secondo Banca d'Italia al giro di boa e con una visione fino alla fine del 2018. E i numeri dicono che la crescita, sul nostro territorio, continua a esserci con una fase di espansione economica, ma con un rallentamento progressivo, sia della produzione che della domanda, che ha finito per interessare anche l'export.

In recupero comunque l'occupazione e anche il credito regala aspetti confortanti. Ma domina, accanto al rallentamento, anche l'incertezza, con il settore auto e mezzi di trasporto che finisce per essere la zavorra principale.

In tutta questa cornice, tuttavia, gli investimenti sono stati confermati rispetto alle intenzioni delle imprese. E dal punto di vista occupazione il saldo tra assunzioni e cessazioni resta positivo, grazie soprattutto al lavoro dipendente a tempo determinato. Si rilancia il lavoro autonomo, dopo una certa flessione. Diminuiscono le persone in cerca di lavoro, con un tasso di disoccupazione sceso a 8,7% e con una riduzione ancora più pronunciata per i giovani. Anche se restiamo ancora distanti dal pre crisi del 2008.

Per il mondo del credito, continuano a espandersi le aperture per le famiglie, con una crescita dei mutui soprattutto a tasso fisso, ma anche il credito al consumo si rafforza, il tutto a tassi decisamente "docili". Questo grazie anche a una continua diminuizione del deterioramento dei prestiti. Le famiglie, inoltre, continuano a risparmiare e si affidano sempre di più al risparmio gestito.

Più difficile prevedere il futuro: la sensazione generale è di una positività che resiste, ma con slancio minore rispetto al passato. Meno ottimiste soprattutto le piccole imprese, che più delle grandi tendono a partire un clima di incertezza superiore rispetto al passato.

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium