Si respira aria di cinema, in centro, a Torino. Anzi, aria di Festival. Quelli che sembrano turisti che bisticciano con una mappa della città sono in realtà cinefili alle prese con un il programma del Torino Film Festival, impegnati a cerchiare i film "da non perdere".
Lunghe code, nonostante la pioggia, ai gazebo davanti ai cinema Massimo e Reposi, dove si possono acquistare i biglietti dei singoli film o, per gli abbonati, quelli di fascia blu del giorno successivo. Ieri, almeno, è andata così. Nel pomeriggio, sala strapiena al Cinema Massimo per "L'ospite", film italiano, non in concorso, sulla crisi di sentimenti ed esistenziale dei 30/40enni. Un racconto crudo, ma allo stesso tempo leggero, che non scade mai nel banale.
Ma il clou è stato la sera, con l'inaugurazione ufficiale del Festival, per la prima volta ospitata al Cinema Massimo. Con il film "The front runner" (tradotto, male, "Il vizio del potere") proiettato in contemporanea nelle 3 sale di via Verdi e anche al Classico (la sala dedicata alla stampa e agli addetti ai lavori).
In sala 1 al Massimo, la sindaca Chiara Appendino e gli assessori regionale e comunale alla Cultura, Antonella Parigi e Francesca Leon. Più l’attrice Lucia Mascino, madrina della kermesse, che ha aperto ufficialmente la cerimonia.
Padrona di casa, la direttrice Emanuela Martini, che ha presentato il regista del film d'apertura: un Jason Reitman che si è detto entusiasta del Festival e di Torino, "città magnifica conosciuta in tutto il mondo".
Ecco, forse l'unica mezza delusione della serata è stato proprio "The front runner": il cast eccezionale (Hugh Jackman, J.K. Simmons e Alfred Molina, tanto per fare tre nomi) e la storia, quella vera di Gary Hart, favorito tra i democratici come candidato presidente in Usa nel 1988, che si è "giocato" la presidenza per uno scandalo sessuale, non sono bastati a fare del film quel thriller politico che poteva essere.
Alla fine, tutto è un po' scontato. E Reitman, solitamente molto bravo ad analizzare più gli aspetti privati, interiori dei personaggi, questa volta deve bilanciarli con gli aspetti "pubblici". E un po' scricchiola. Dopo 20 minuti il pubblico ha giá ben chiaro quello che succederà da lí alla fine. E la storia ha il sapore di già visto. Per chi è curioso, "The front runner" sarà replicato oggi alle 14.30 al Reposi 3.