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Centro | 30 novembre 2018, 07:36

Solo per la Maglia. Nelle sue innumerevoli varianti

Il Fato accosta strisce e colori, il Destino ne dipinge a lato il tricolore.

Solo per la Maglia. Nelle sue innumerevoli varianti

Bianconeri lo siamo diventati per gioco del destino. Grazie a un pacco del 1903 giunto da Nottingham, dove al posto di maglie rosso fuoco del Forest, arrivarono quelle a strisce del Notts County, l’altra squadra della città, come la chiamerebbe quello scrittore che si culla di illusioni ma che mai riuscirà a scrivere la data di uno scudetto su sfondo granata.
Il Fato accosta strisce e colori, il Destino ne dipinge a lato il tricolore.
Da una quasi camicia a tre bottoni con colletto bianco, si susseguono diverse varianti, tutte però rigorosamente in bianconero. Se il ricamo del tricolore per una stagione vincente e della coccarda per la Coppa Italia diventano un classico, il fascio littorio fa la sua fugace apparizione negli anni del Ventennio, quindi la stella suggella il Campionato 57’-58’ (prima squadra a fregiarsene in Italia).
La finale di ritorno della Coppa UEFA del 1976’-77’ a Bilbao, la Juve la vince in tenuta blu con colletto aperto e bordi bianconeri.
È la seconda maglia, che negli anni precedenti aveva visto il trionfo del nero, quindi del verde con banda trasversale bianconera.
Il marchio ‘Robe di Kappa’ fa la sua apparizione nel dicembre del 1978.
È il primo logo ufficiale, se si esclude quello della ‘Umbro’, che caratterizza la divisa juventina nel Torneo Anglo - Italiano del maggio 1970.
La verginità delle righe bianconere è violata nel Campionato 1981-82, la stagione storica dell’avvento degli Sponsor. È dell’Ariston la prima scritta a centro petto, sostituta poi da Upim, Danone, Sony, Tele+, Fastweb, Sky Sport, Tamoil, New Holland, Iveco, Balocco, Betclic e Jeep. Siamo ormai in piena era del ‘Calcio moderno’. La Maglia diviene ‘Il Simbolo’ per eccellenza, surclassando addirittura l’emblema societario.
La seconda stella è la novità assoluta del Campionato ‘82’-83’, così come il giallo colora la notte di Basilea dell’83’-84’, quando i bianconeri alzano al cielo la Coppa delle Coppe. Identico colore caratterizza la seconda maglia della Juve nella stagione della vittoria della Coppa UEFA del 1992-93’.
Il blu e le stelle gialle sulle spalle ricordano al popolo bianconero dei momenti particolarmente felici, come quelli della Coppa Italia del 1994-95’ e la Coppa dei Campioni dell’anno successivo. La stagione caratterizzata dalla tenacia e dalla caparbietà di Gianluca Vialli.
Le stelle sulle spalle diventano quindi blu bordate di bianco, con il giallo che scorre sulle maniche e sul colletto nella maglia di riserva del Campionato 1996-97’.
Il nero è il colore della seconda maglia all’apertura del nuovo Secolo, sostituita dal bianco del 2002-03’, quindi quella blu e poi gialla, fino alla ‘codice a barra’ e all’originale rosso con banda bianca e verde, che compone l’effetto cromatico del tricolore.
L’anno nefasto della retrocessione forzata in Serie B, è costellato da una maglia nera che accompagna quella bianconera, quasi a simbolo del lutto e dell’amarezza per l’ingiustizia subita.
Il Sole risorge e inizia il nuovo cammino di Vittoria. Storia recente, con maglie e divise in costante evoluzione.
Quando la Sud canta per la Maglia, i colori dell’immaginario collettivo sono, rigorosamente, bianconeri.
Come la nostra Fede. Che pulsa in un Cuore di identico colore.

Beppe Franzo

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