Nuova puntata in vista del futuro Salone del Libro di Torino. Nella giornata di oggi, infatti, gli editori di ADEI – Associazione degli Editori Indipendenti si sono incontrati presso il Circolo dei lettori di Torino, accolti dal presidente e dalla direttrice Giulio Biino e Maurizia Rebola. Obiettivo: immaginare la prossima edizione della kermesse libraria torinese, che si terrà dal 9 al 13 maggio.
Un luogo non casuale, visto che poco più di due anni fa, l’8 settembre 2016, si tenne proprio al Circolo dei lettori di Torino una storica riunione di editori indipendenti accorsi da tutta Italia per difendere la manifestazione libraria più importante del Paese, che rischiava di essere distrutta e trasferita altrove. Quel giorno nacque l’Associazione degli Amici del Salone del Libro di Torino, che portando a sostegno del Salone il corpo compatto dell’editoria indipendente italiana diede forza e convinzione alle Istituzioni perché non si arrendessero e difendessero trent’anni di storia e di tradizione irripetibili.
Da quel giorno, sono successe tante cose: la prima e più importante è che nel 2017 e 2018 ci sono state due edizioni di grandissimo successo dirette da Nicola Lagioia, stabilendo definitivamente che la manifestazione si tiene a Torino, si tiene a maggio ed è la casa di tutta l’editoria italiana. Poi c’è stata la messa in liquidazione della Fondazione per il Libro, che ha costretto a soluzioni organizzative complicate e temporanee ma efficaci, grazie al lavoro del Circolo dei lettori e della Fondazione per la Cultura che hanno gestito l’ultima edizione. Infine l’oggetto sociale dell’Associazione degli Amici del Salone del Libro di Torino è confluito nella neonata ADEI, l’Associazione degli Editori Indipendenti.
“Occorre fare anche nel 2019 un grandissimo salone più forte che mai - ha detto Il presidente di ADEI, Marco Zapparoli - lavorando con lo stile partecipativo e l’entusiasmo che ha caratterizzato l’operato dei ultimi due anni e che gli editori indipendenti di ADEI siano attivi e propostivi perché ciò avvenga”.
All’incontro era presente il direttore della kermesse libraria Nicola Lagioia che ha dato il benvenuto agli editori e ha dichiarato che “il Salone – il cui comitato di indirizzo vedrà al suo interno ADEI rappresentata dal delegato Gaspare Bona – è la casa degli editori e deve essere anche il luogo dove si incontrano i componenti della filiera per fare pressione su tutti i soggetti che hanno la possibilità di migliorare il contesto in cui l’editoria si muove” e il presidente dell’Associazione Città del Libro, Silvio Viale, che si è aggiudicata all’asta il marchio della manifestazione (il 24 gennaio il liquidatore dovrà dare conferma dell’avvenuta acquisizione del marchio in seguito al quale andrà istruito l’iter ministeriale di autorizzazione) e che ha dichiarato: “Che l’Associazione Città del Libro si impegna a lavorare al servizio del pubblico e degli editori che sono l’anima della manifestazione con il proposito – compatibilmente al piano industriale – di non pesare sui costi di questi due soggetti anche se, oggi è difficile fare previsioni. Non ci saranno spazi di serie A o di serie B e per questo il primo impegno sarà quello di definire il layout in sinergia con il Circolo dei Lettori e definire l’utilizzo dell’OVAL e dei nuovi flussi ad esso connessi. Subito dopo il 24 gennaio costituiremo la società che vorremmo fosse composta da tutti i creditori con quota parte in relazione alla propria condizione creditoria”.
"Serve entusiasmo ma anche saper fare. Dobbiamo essere operativi al più presto. Non possiamo arrivare in ritardo ad un appuntamento decisivo per il futuro del salone del libro di Torino", ha aggiunto su questo tema il coordinatore nazionale di CNA Editoria, Simone Merlino. E sul problema del costo degli spazi, ha aggiunto: "la sostenibilità del salone del libro è legata al suo costo di partecipazione per migliaia di piccoli editori italiani che guardano con interesse a questo evento e che a giro lo frequentano come espositori. Capiamo che chi investe deve fare utili e che chi si sobbarcherà l'onere organizzativo di questa edizione dovrà farsi i suoi costi, però c'è di mezzo l'anima stessa del salone che lo ripeto sono i piccoli editori".