"L’analisi costi benefici sulla Tav del Ministro Toninelli ha avuto un esito scontato. Già da mesi ne conoscevamo il risultato volutamente negativo e per nulla imparziale. Un esito dettato dall’esigenza del tutto politica del M5S di mostrare per la prima volta i muscoli all’interno del Governo, sulle spalle però, degli interessi dei cittadini piemontesi e del Paese". Lo scrive il gruppo PD di Torino, a commento dell'analisi costi-benefici sulla Torino-Lione.
"Non a caso - prosegue la nota dei dem - l’analisi costi-benefici ci giunge ufficialmente all'indomani delle elezioni in Abruzzo, dove si è evidenziato il crollo del M5S a favore del suo alleato di Governo. La Lega e il M5S dunque oggi mettono un freno allo sviluppo del nostro Piemonte".
"Il Treno ad Alta Velocità è una scelta di sviluppo e di sostenibilità che la nostra Regione e il nostro Paese devono portare avanti con convinzione - aggiunge poi il Segretario del PD Piemonte, Paolo Furia - Riguarda il futuro delle nuove generazioni, del Piemonte, del Nord Ovest e di tutta l’Italia. Il Partito Democratico Piemontese sostiene con forza e determinazione la realizzazione di questa opera. Chiediamo quindi che non si perda più tempo in lungaggini burocratiche e assurde analisi: la decisione sul TAV venga assunta nelle sedi opportune, le uniche deputate. Ricordiamo infatti che solo il Parlamento può modificare un accordo ratificato a livello internazionale. Non ci sono altre strade, non ci sono scelte di singoli Ministri o di tecnici".
"Si sta discutendo da anni - conclude Furia - della sostituzione di una linea costruita nell’800 che ha caratteristiche tecniche che oggi non la rendono più sostenibile. La domanda è quindi solo una: vogliamo restare fermi, anzi vogliamo tornare indietro, o vogliamo provare fare qualche cosa di davvero utile per uno sviluppo sostenibile del nostro Paese? La tanto citata analisi "costi/benefici" è solo una modalità per non assumere decisioni politiche. Le analisi costi/benefici servono per comparare due o più possibili soluzioni progettuali, di certo non per decidere se un’opera va fatta o no. La decisione è politica, di visione strategica per il futuro. Non è più tempo di prendere in giro i cittadini: si vada in Parlamento. Siamo certi che tutte le forze politiche responsabili e che hanno davvero a cuore lo sviluppo del nostro Paese sapranno esprimere le giuste posizioni".