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Politica | 15 febbraio 2019, 13:28

No Tav, amnistia per i “compagni” che hanno commesso reati: “Condannati perché hanno difeso la loro terra, ora sanno tutti che avevano ragione”

Il leader storico Alberto Perino: “L’analisi costi-benefici ha confermato quello che sosteniamo da trent’anni. Salvini vuole l’opera? Ci troverà in Valle a dire no”

No Tav, amnistia per i “compagni” che hanno commesso reati: “Condannati perché hanno difeso la loro terra, ora sanno tutti che avevano ragione”

 

“Chiediamo un’amnistia per tutti i reati sociali che ci sono stati contestati in questi anni, avevamo ragione, ci siamo solo adoperati per evitare un danno economico enorme al nostro Paese”. Così Lele Rizzo, leader del movimento No Tav, che stamattina ha incontrato i giornalisti a Torino per annunciare la grande manifestazione del prossimo 23 marzo a Roma "contro le opere inutili e imposte”. Rizzo ha inoltre chiesto “la demilitarizzazione del cantiere” per poi lanciare una frecciata al commissario di governo per la Torino-Lione Paolo Foietta. “Oggi l'Osservatorio cessa ed è la prima volta che non ci dispiace che una persona perda il lavoro. Questa è una buona notizia, adesso aspettiamo la caduta di Mario Virano da Telt”.

Alla conferenza ha partecipato anche il leader storico del movimento No Tav, Alberto Perino: “Se in tutti questi anni non si sono sprecati 7 miliardi di euro è grazie alla nostra battaglia e alla nostra caparbietà. Sono trent’anni che diciamo quello che adesso l’analisi costi-benefici ha certificato e per questo rivendichiamo tutto - spiega Perino - comprese le lotte che ci hanno sempre visti in prima linea e ci sono costate care in termini di denunce, arresti, accuse pesantissime come quella di terrorismo”. Sul rapporto con i Cinque Stelle e l’ascesa di Matteo Salvini, Perino ha aggiunto: “Per il movimento No Tav non esistono governi amici, ci sono quelli ostili e quelli meno ostili. L'attuale governo rientra nella seconda categoria, ma sappiamo che se la Lega dovesse andare al potere ci ritroveremo di nuovo con una forza che vuole la Torino-Lione. In quel caso noi saremo dove siamo sempre stati, ci troveranno ancora li a difendere il nostro territorio”.

Marco Panzarella

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