La votazione su Rousseau per la Diciotti, che ha "salvato" Matteo Salvini, segna un punto di rottura netto tra il M5S di Torino e i vertici di Roma.
Dopo l'appello della maggioranza sabauda a votare no per mandare dunque il vicepremier leghista a processo, le critiche per il risultato ("Non siamo diversi dagli altri partiti"), i consiglieri comunali attaccano Paola Taverna.
La parlamentare, nota in passato per la veemenza dei suoi attacchi ai governi di sinistra e considerata una dei leader, su Facebook ha scritto: "Nel Movimento 5 Stelle esiste una regola aurea: le decisioni si assumono a maggioranza". "Se non le approvi - continua - vuol dire che non ti riconosci più nella linea del M5S. Quindi non ti resta che dimetterti e andare a casa. Sì, ti dimetti e vai a casa!".
Parole a cui hanno replicato duramente nei commenti i consiglieri Damiano Carretto e Aldo Curatella. "In pratica - spiega Curatella - stai dicendo che vuoi una massa di persone che dicono sempre sì a voi?". "Non era questo il Movimento - continua - e non lo accetterò mai. Forse vi serve un bagno di umiltà che a stare in Parlamento state perdendo contatto con la base!".
Per Carretto "Se il Movimento fosse nato con le coordinate odierne, sarebbe sparito all'istante". "Noi eravamo diversi - continua - e chi ci sta rendendo uguali agli altri (senza nemmeno la capacità di analisi politica per riconoscerlo), dovrebbe farsi un serio esame di coscienza e decidere chi è realmente fuori posto nel Movimento". "Gianroberto inorridirebbe nel vedere cosa siamo diventati", conclude Carretto.