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Attualità | 05 marzo 2019, 18:48

Candiolo, amministratori e dipendenti “bannati” da gruppo Facebook

Il Comune scrive una lettera aperta al gruppo “Sei Candiolo se”: “È un’azione antidemocratica, dal sapore politico”

Candiolo, amministratori e dipendenti “bannati” da gruppo Facebook

“Negli ultimi mesi del 2018 tutti i componenti della maggioranza (assessori e consiglieri) del Comune di Candiolo e tutti i dipendenti comunali iscritti a Sei di Candiolo se sono stati bloccati”. Inizia così una lettera aperta della maggioranza in Consiglio comunale al gruppo Facebook “Sei di Candiolo se”.

La lettera è stata pubblicata nel fine settimana sulla pagina del Comune. Non è la prima volta che, in paese, c’è un cortocircuito tra il mondo reale e quello di Facebook: nel dicembre del 2017, gli insulti di un utente ai vigili si erano tramutati in un contributo di 300 euro alla Casa di accoglienza La Madonnina e in una lettera di scuse agli agenti, pubblicata sui social. L’episodio aveva creato anche una discussione all’interno del gruppo “Sei di Candiolo se”, che aveva deciso di darsi regole più precise e severe per evitare il ripetersi di episodi simili.

Da quella conciliazione in Procura è passato quasi un anno e mezzo, e ora si riaccende il conflitto tra realtà e social, che vede coinvolti gli amministratori della maggioranza in Consiglio comunale e quelli del gruppo Facebook.

“Volevamo solo far presente una situazione che si è creata, dopo una lettera di chiarimenti che abbiamo pubblicato sulla pagina Facebook del Comune – spiega il sindaco Stefano Boccardo –. In quella lettera contestavamo un post non veritiero e poco rispettoso, che faceva disinformazione per le persone colpite dall’alluvione del 2016”.

Secondo la maggioranza, sarebbe dunque stata questa “doverosa precisazione” ad aver acceso la miccia delle espulsioni. “È difficile pensare si tratti di un disguido ‘tecnico’ – prosegue la lettera aperta – Nessuna delle persone ‘bannate’ ha violato la policy dichiarata sulla pagina del gruppo, in alcuni casi sono persone che non hanno nemmeno mai scritto o commentato”.

Poi la critica dura: “Sei di Candiolo se è una realtà importante per i candiolesi e non solo, è diventato un luogo virtuale dove si discute e dove si diffondono informazioni sul paese di tutti i generi. Proprio per questo è sorprendente prendere atto di un’azione così antidemocratica, un’esclusione che ha molto più sapore politico che non di rispetto della veridicità dei fatti”.

Alla fine della lettera, l’invito agli amministratori a invertire la rotta: “Noi tutti componenti dell’Amministrazione Comunale riteniamo che gli amministratori di Sei di Candiolo se abbiano fatto una scelta inopportuna nei nostri confronti e soprattutto nei confronti di tutti i dipendenti comunali. Vi chiediamo, quindi, di ritrovare lo spirito iniziale del gruppo e rivedere questa posizione anche alla luce delle considerazioni precedenti”.

Dal canto loro, gli amministratori risponderanno in un secondo momento: “Relativamente alla lettera, ci riserviamo di replicare in un secondo momento data la complessità della questione”.

Marco Bertello

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