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Attualità | 11 marzo 2019, 13:37

Tari, Cosap e Tasi un po' più care, no aumenti per le mense scolastiche: ecco quanto pagheranno i torinesi nel 2019

Questa mattina la Giunta comunale ha approvato gli indirizzi tariffari per il 2019 che a causa della "difficile situazione di bilancio", richiedono lievi "incrementi"

Tari, Cosap e Tasi un po' più care, no aumenti per le mense scolastiche: ecco quanto pagheranno i torinesi nel 2019

Tasse rifiuti, suolo pubblico, manutenzione cittadina, Imu ed iniziative pubblicitarie più care in molti casi per i torinesi.

Questa mattina la Giunta ha approvato gli indirizzi tariffari per il 2019 che a causa della "difficile situazione di bilancio", richiedono lievi "incrementi". Adeguate a un valore inferiore al tasso d’inflazione le tariffe per la Tari, ovvero per i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, pulizia e lavaggio di strade e mercati, trattamento e riciclo di materiali e per la raccolta differenziata.  

Confermate sia la riduzione del 10% alle famiglie con più di quattro componenti e abitazione inferiore agli 80 metri quadrati e sia le agevolazioni concesse sulla base del reddito Isee. Previsto uno sconto del 10% sulla parte variabile per i residenti di Vanchiglia, Vanchiglietta e San Salvario (nella porzione tra i corsi Bramante e Marconi).

Riproposti anche quest’anno gli sgravi a negozi, mercati e laboratori artigianali nelle aree di cantiere (cantieri della metropolitana, di corso Grosseto e della pista ciclabile di via Nizza), e verrà mantenuta la riduzione del 30 per cento per gli ambulanti dei plateatici delle aree a posteggio singolo (massimo sei operatori). Di nuovo premiate le attività commerciali che cedono gratuitamente le eccedenze per fini di solidarietà sociale.

A beneficiare di riduzioni sulla Tari 2019 sono anche i locali destinati a culto religioso (10%) e quelli di onlus e scuole per l’infanzia parificate aderenti alla Fism e convenzionate con la Città (30%). 

Per i canoni sull'occupazione di spazi (Cosap) e sulle iniziative pubblicitarie (Cimp) nel provvedimento tariffario è previsto l’adeguamento delle tariffe al tasso di inflazione programmata e confermati gli sgravi per le attività commerciali e artigianali che operano in aree adiacenti cantieri per grandi opere pubbliche. 

Per i dehors  è stabilita una riduzione del 5%, valida per tutto il territorio cittadino. Le tariffe delle mense di nidi, scuole dell’infanzia e per i singoli pasti consumati in quelle dell’obbligo non subiscono rialzi. Inoltre, da settembre, alla fascia di Isee superiore a 32mila euro la quota fissa annua del servizio, la cosiddetta quota d’iscrizione, viene ridotta di circa il 33% passando dagli attuali 302 euro a 202 euro. Nelle fasce comprese tra 9.400,01 euro e 32mila euro la quota cala progressivamente in misura percentuale. 

Per quanto riguarda l’addizionale comunale Irpef, gli indirizzi tariffari generali la confermano nella misura dello 0,8%, con la soglia di esenzione fino a 11mila e 790 euro di reddito. Invariati anche gli importi relativi alla tassa di soggiorno. E infine Imu e Tasi. Non cambia il quadro generale delle aliquote Imu (10,6 per mille sulle seconde case) e l’imposta non si applica, come negli anni passati, all’abitazione principale e alle sue pertinenze (ad esclusione degli immobili di lusso).

Mentre, per quanto riguarda le agevolazioni, Palazzo Civico ha confermato aliquote più basse per sale cinematografiche (9,6 per mille), start up (8,6 per mille) e per le abitazioni concesse in locazione o comodato a soggetti affidatari di servizi di accoglienza per immigrati richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale (8,6 per mille). 

Aumento sulla tipologia dei comodati gratuiti (alcuni dei quali in possesso di specifici requisiti potranno fruire della riduzione del 50% della base imponibile). In linea con le principali città italiane, lievi ritocchi inoltre sulle unità abitative locate a canone concordato.

Soltanto per i “beni merce”, ovvero gli immobili invenduti dalle imprese di costruzione, sale l’aliquota Tasi attualmente fissata all’1 per mille, affinché l’onere tributario sia più simile a quello di altre tipologie di immobili per le quali è prevista l’applicazione dell’Imu con aliquota massima.

Cinzia Gatti

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