Saranno oltre un migliaio i lavoratori edili piemontesi che parteciperanno domani, venerdì 15 marzo, alla manifestazione nazionale in Piazza del Popolo a Roma, in occasione dello sciopero generale dei lavoratori delle costruzioni, indetto da Feneal-Uil- Filca-Cisl-Fillea Cgil.
Il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha dato pieno sostegno e solidarietà alla mobilitazione, così come richiesto dai segretari generali piemontesi dei sindacati del settore, durante l’incontro della scorsa settimana.
Al Governo si imputa mancanza di investimenti e di una politica industriale per la creazione di lavoro, schizofrenia rispetto ai programmi pluriennali per le infrastrutture, assenza di interventi per la messa in sicurezza del territorio e degli edifici pubblici e privati, interventi fiscali volti a premiare l’evasione e a mettere in discussione la progressività: tutto questo si somma a una manovra finanziaria che punta più a meri interventi assistenzialistici che non al rilancio dell’occupazione.
Particolarmente grave la situazione del settore nella nostra regione, dove negli ultimi dieci anni sono sparite il 43% delle imprese, passate da circa 10.500 a poco più di 6mila, mentre nello stesso periodo il numero degli operai regolarmente iscritti alle casse edili si è quasi dimezzato: da quasi 45mila a 24mila.
I sindacati ribadiscono la necessità di “completare le opere in programma” - come si legge nella piattaforma di Feneal – Filca – Fillea - e richiamano l’attenzione anche sulla necessità di istituire un Fondo nazionale di garanzia creditizia, alimentato da Cassa Depositi e Prestiti e da investimenti in economia reale da parte dei Fondi di Previdenza complementare, per mettere in condizione le imprese di continuare a competere.
Invece di dare risposte a questa crisi, la politica attuata dal Governo, in quasi un anno, ha penalizzato e penalizza ulteriormente un settore il cui peso sul Pil è - a dir poco - considerevole e rappresenta uno dei maggiori volani per lo sviluppo.
Queste rivendicazioni saranno al centro della manifestazione del 15 marzo che, dopo quella del 9 febbraio a Piazza san Giovanni, per la seconda volta vedrà esponenti delle associazioni datoriali insieme ai lavoratori e sindacati.