"C'era una volta un sistema educativo comunale portato ad esempio in tutto il paese e le educatrici che vi lavoravano erano quasi tutte dipendenti a tempo indeterminato. A partire dal 2012, dopo la crisi originata dal pagamento degli interessi sul debito contratto dal Comune per finanziare le Olimpiadi del 2006, la giunta Fassino iniziò a tagliare il servizio e ad affidarlo alle cooperative. Ora, con la giunta Appendino, nonostante le mirabolanti promesse fatte prima delle elezioni, la musica non è cambiata: il Municipio sta per varare un piano triennale di assunzioni che prevede un numero di neo assunti nettamente inferiore ai pensionamenti e, tra questi, nessuna educatrice". La denuncia è delle Cub.
"È evidente - spiegano - che molti servizi saranno affidati all'esterno o lasciati morire, alla faccia delle precarie che oggi garantiscono alle famiglie torinesi il servizio ma anche alla faccia delle migliaia di famiglie torinesi che lo utilizzano. La nostra lotta per la stabilizzazione e le assunzioni di tutte le colleghe precarie è, quindi, anche una lotta per rivendicare un uso differente delle risorse della città".
"Noi crediamo che il denaro pubblico, che, non dimentichiamolo, è il nostro denaro, debba essere utilizzato per garantire ai cittadini i servizi necessari: abitazioni a prezzo popolare, servizi educativi, trasporti gratuiti, scuole che non cadano a pezzi. Chi governa, ieri come oggi, vuole invece utilizzare queste risorse per finanziare chi si arricchisce sugli appalti, i grandi costruttori e gli speculatori di ogni risma".