Nella Chiesa della Consolata, l'Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, ha officiato la messa in ricordo delle vittime dell'attentato in Sri Lanka avvenuto la domenica di Pasqua.
Questo il contenuto della sua omelia: "Pace a voi. Gesù apparendo ai suoi discepoli consegna loro la sua pace e li invita a portare a tutti i popoli questo dono pasquale. È un messaggio che è in aperta condanna e rifiuto di quanto è accaduto proprio il giorno di Pasqua nello Sri Lanka, con l’uccisione barbara e inumana di persone innocenti, famiglie, bambini e anziani, giovani e fedeli delle comunità cristiane di questo Paese".
"Ma è anche un messaggio di grande speranza che ci indica la via per far fronte a queste tragedie che si ripetono nel mondo contro i cristiani perseguitati solo perché professano la loro fede che è fondata sulla pace e sull’amore fraterno. Noi siamo certi che il bene alla fine vincerà il male, anche se sembra che questo sia più organizzato e capace di colpire pesantemente chi opera per il bene di tutti".
"Del resto questo capita anche sul piano civile: mai le barbare uccisioni di persone innocenti hanno potuto fermare il messaggio di pace, di giustizia e di libertà proposto e diffuso nel cuore del popolo fino a pagare di persona il prezzo più alto della morte violenta e omicida. Niente e nessuno può combattere infatti contro Dio e illudersi di vincerlo. Se una fede o un valore civile viene da Lui, principio e fonte primo della giustizia e dell’amore, non sarà mai sconfitto e risorgerà come è risorto Cristo dalla morte e ora vive per sempre nella gloria del Padre".
"Nell’episodio tragico della domenica di Pasqua si attua quanto ci ricorda la Lettera a Diogneto del primo secolo: «I cristiani amano tutti e da tutti sono perseguitati, non sono conosciuti e vengono condannati, sono uccisi e riprendono a vivere. Sono poveri e fanno ricchi molti; mancano di tutto e di tutto abbondano perché si accontentano del poco. Sono disprezzati e lodano Dio perché quella è la loro gloria, sono ingiuriati e oltraggiati e benedicono i loro denigratori, sono barbaramente uccisi e perdonano i loro carnefici, facendo del bene vengono trattati come malfattori,condannati gioiscono come se ricevessero la vita. E coloro che li odiano e perseguitano non sanno dire il motivo di tale odio. Malgrado tutto ciò schiacciati e uccisi, ogni giorno si moltiplicano». Sì, come è l’anima nel corpo così nel mondo sono i cristiani".
"Ecco, qui sta il motivo della nostra preghiera. Chiediamo al Signore che accolga nel Suo regno i tanti cristiani morti per la violenza omicida, aiuti i feriti e dia loro conforto e forza, e sostenga i loro familiari che sono nel dolore più grande. Preghiamo anche per tutta la Chiesa cattolica e le Chiese cristiane che operano in questo Paese perché continuino a testimoniare l’amore e il perdono, la solidarietà verso ogni persona che soffre e ogni povero che ha bisogno di aiuto".
"E preghiamo per lo Sri Lanka perché continui a promuovere con l’apporto di tutti i suoi abitanti e l’aiuto anche della comunità internazionale la pace e la concordia reciproca tra le molteplici etnie, religioni e culture di cui è ricco questo Paese".