Era il mese di giugno del 2016, sembra una vita fa. Le Europee 2019 scombussolano completamente i rapporti di forza all'interno della politica torinese, rispetto alle Comunali che portarono Chiara Appendino sulla poltrona di sindaco.
Pur facendo le dovute e doverose distinzioni tra un voto a livello continentale (e comunque articolato su una circoscrizione Nord Ovest che raccoglie Piemonte, Lombardia, Liguria e valle d'Aosta) e uno squisitamente amministrativo locale, certo il Movimento Cinque Stelle arretra in maniera evidente.
Il suo risultato, a livello di capoluogo piemontese, è infatti del 13% (13,33% con 52.803 voti) mentre quando fu eletta Appendino, al primo turno i grillini raccolsero quasi il 31% dei voti (118.273 preferenze).
Ma le urne europee regalano uno scenario diverso anche rispetto a tutta la provincia di Torino e al Nord Ovest: se in tutta la provincia, infatti, è sempre la Lega il partito più votato (31,59%), la forbice con il Partito Democratico è decisamente più stretta (27,43%) mentre il Movimento Cinque Stelle è sul 15%. Ma a livello puramente cittadino è proprio il partito di Zingaretti a essere il più votato, con il 33,47% (anche se i voti sono scesi dai 160.023 per Piero Fassino, pari al 41,8%, agli attuali 132.639) con la Lega al 27% e i grillini inchiodati appunto al 13.