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Venaria | 11 giugno 2019, 20:34

Venaria, ancora un Consiglio Comunale infuocato sul filo dei numeri

Opposizione all'attacco della maggioranza. Brescia: "Non esistete più nei fatti, limitatevi all'ordinaria amministrazione". Tinozzi: "Non ci sono le condizioni: anche il presidente Accorsi è dimissionario". Ippolito: "Da chi si dichiara puro come il M5S mi aspettavo uno scatto di orgoglio". Ruento: "E' la gente che ci chiede di rimanere"

Venaria, ancora un Consiglio Comunale infuocato sul filo dei numeri

E' servita la seconda convocazione, a Venaria Reale, per consentire la riunione del Consiglio Comunale. Una seduta che - come accade ormai spesso nelle ultime settimane - si è rivelata un fuoco incrociato di accuse tra maggioranza e opposizione, con al centro (non solo fisicamente) il sindaco Roberto Falcone e, alle sue spalle, il presidente del consiglio comunale Andrea Accorsi, che la settimana scorsa aveva annunciato le dimissioni.

Tutto si gioca sul filo dei numeri. Quelli che a inizio legislatura vedevano il Movimento 5 stelle in vantaggio per 16 a 9 rispetto alla minoranza, mentre al momento - con l'ultima surroga, al posto dell'uscente Luca Stasi - il margine si è ridotto a 11 (12 con il sindaco). Una condizione che complica molto la convocazione della prima seduta, aprendo appunto a un rinvio al giorno successivo. "Con un costo di circa 3000 euro ogni volta, soldi pubblici", si fa notare dai banchi dell'opposizione.

Prova a tenere duro Guido Ruento, capogruppo grillino: "E' la gente che ce lo chiede, vogliamo andare avanti: tanti cittadini ci sostengono per non tornare a ciò che c'era prima. E continueremo ad andare avanti nonostante la burocrazia. Non vogliamo compromettere lo sviluppo futuro della città. E se mai ci rendessimo conto di essere causa di problemi per Venaria, saremmo i primi a tirarci indietro"

Una posizione che scatena l'ironia dell'opposizione, a margine anche del duello tra il presidente del Consiglio Andrea Accorsi, che annuncia l'ingresso nel Gruppo Misto di maggioranza e il primo cittadino, che annuncia una richiesta al Ministero dell'Interno per valutarne la legittimità. "Nell'attesa che ci chiariscano le diatribe all'interno del Movimento Cinque Stelle - dice Alessandro Brescia (Uniti per cambiare) - con la prima convocazione andata a vuoto ieri abbiamo avuto la dimostrazione che la maggioranza non esiste più. Non c'è nessun bene della città, ma solo il bene dei consiglieri di maggioranza. Ma io chiedo al sindaco di limitarsi all'ordinaria amministrazione, senza impegnare Venaria per gli anni a venire, per esempio con i lavori a San Francesco, visto che la città non ha bisogno di un palazzetto dello sport. Piuttosto si spendano i soldi per la manutenzione delle scuole".

Severo anche il giudizio di Luigi Tinozzi (Forza Italia e Lega): "Dopo l'annuncio di dimissioni di Accorsi nella scorsa seduta, ritengo che non sia valida la convocazione di oggi. Ma la realtà è che non ci sono più i numeri, nemmeno per nominare un nuovo presidente. Invito tutta la minoranza a non partecipare più a questi Consigli, non abbiamo nemmeno un vicesindaco. Siete peggio della prima politica. Avete sempre messo in mostra il vostro impegno per il contenimento dei costi e oggi puntate alla seconda convocazione per andare avanti. Ma senza la minoranza non potete nemmeno votare una surroga dei consiglieri di maggioranza".

Sulla stessa linea anche Salvatore Ippolito, gruppo misto di minoranza. "Dal Movimento Cinque Stelle mi sarei aspettato un comportamento ben diverso, più aperto e trasparente. E comunque, quando arriveremo a votare il bilancio, sarete costretti a dimettervi perché non avrete i numeri". "State vivacchiando sulle spalle dei cittadini", aggiunge Marco Scavone. Mentre Maurizio Russo (Moderati) espone anche un cartello con scritto "Vergogna". Seguito poi da un altro con su scritto "A casa".

La capogruppo del Pd, Rossana Schillaci, proprio alla surroga di oggi si aggancia per evidenziare quello che le pare un paradosso: "Vivete in una Venaria parallela, che non esiste. Sono passati quattro anni, cosa avete fatto per la città? Dite che la cittadinanza vi chiede di rimanere, ma il consigliere che oggi entra con la surroga ha preso un solo voto, forse nemmeno la moglie lo ha votato. Cosa rappresentate, in questa maniera?".

Massimiliano Sciullo

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