La ricerca del tempo. È questo il filo conduttore della nuova stagione dell'Orchestra Filarmonica di Torino, orientata nella sua creazione artistica verso l'esplorazione del vissuto, del sognato, del tangibile, con dieci nuove produzioni da ottobre 2019 a giugno 2020.
“Il senso del tempo – ha spiegato il direttore artistico Michele Mo – è uno degli aspetti che caratterizza maggiormente il tempo in cui viviamo. Un tempo frenetico che ha sostituito ai ritmi più naturali un fluire ininterrotto di stimoli che ci sommergono. Così la nostalgia del passato si contrappone all'imediatezza con cui agiamo sul mondo. Vorremmo quindi indagare il tempo in modo più articolato e profondo, e non solo basandoci sull'inarrestabile scorrere dei minuti”.
Ad aprire la stagione sarà ancora una volta Giampaolo Pretto, direttore musicale della Filarmonica dal 2016, con il concerto “It's time”, che vede in programma l'Ouverture in fa maggiore op. 32 La bela Melusina di Mendelsshon e la Sinfonia n. 1 di Brahms.
Tra gli altri appuntamenti, Sergio Lamberto guiderà come maestro concertatore le compagnie degli archi dell'OFT in tre concerti: a novembre si passerà da Frank Martin ai brani di Nielsen, Strauss, Stavinskij e Sardelli. A maggio, per “Beat Time” gli archi saliranno sul palco con i Tetrakis Percussioni, attraversando i secoli da Vivaldi a Grieg, fino ai contemporanei Battista Lena e Giovanni Sollima. Per il concerto di chiusura stagione, “Future time”, in calendario a giugno, accanto a brani di Parish Alvars e Šostakovič verrà eseguito anche il brano, in prima esecuzione assoluta, composto dal vincitore della sezione Musica del Mario Merz Prize.
A dicembre l’orchestra sarà diretta nella sinfonia “Tempora mutantur” di Haydn da Massimo Quarta, che dal podio incanterà con il suo virtuosismo anche come solista in due brani di Vivaldi e Paganini. A fine gennaio sarà poi la volta dell’Orchestra di Padova e del Veneto, con Luigi Piovano sul podio e Emanuela Battigelli all’arpa in un programma che va da Ravel a Debussy fino a Mozart, con la Sinfonia Jupiter.
A febbraio, in “Spring time”, l’OFT sarà infine diretta da Marco Angius, in un gradito ritorno sul podio del Conservatorio. Dopo l’Idillio di Sigfrido di Wagner, ci saranno due brani di Schumann: il primo è il Konzerstück, che avrà come cornisti Marco Panella, Gabriele Amarù, Paolo Valeriani e Marco Peciarolo; il secondo, la celebre sinfonia Primavera, al cui avvento è dedicato l’intero concerto.
I concerti si tengono come sempre il martedì alle ore 21 al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di piazza Bodoni. Le prove di lavoro sono in calendario la domenica alle ore 10 a +SpazioQuattro (via Saccarelli 18) e permettono al pubblico di osservare l’orchestra mentre mette a punto ogni dettaglio del programma. Le generali, quando previste, sono fissate il lunedì alle ore 18.15 al Teatro Vittoria (via Gramsci 4).
Confermate anche per la prossima stagione le collaborazioni l’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e la Scuola di Teatro Sergio Tofano di Torino, che apriranno i concerti al conservatorio. Il Circolo dei Lettori ospiterà tre incontri di “Leggere la Classica” per accompagnare il pubblico alla scoperta dei grandi autori della musica classica.
Infine, i tre grandi musei della Città di Torino – GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica – il sabato precedente il concerto proporranno un ciclo di visite guidate a rotazione, che traggono ispirazione dalla stagione concertistica della Filarmonica. L’iniziativa, alla sua seconda edizione, è a cura di Fondazione Torino Musei e Associazione Abbonamento Musei.
Il programma completo è disponibile sul sito: www.oft.it