Le parole piú frequenti sono speranza, svolta, ma anche scippo e ingiustizia.
Gli attivisti piemontesi e valdostani del Movimento Cinque Stelle, che in serata hanno incontrato il vicepremier Luigi Di Maio (che è andato via senza rilasciare dichiarazioni), difendono a spada tratta la sindaca Appendino, condannando, seppur mai in modo esplicito, il suo vice Guido Montanari "incauto" nello schierarsi pubblicamente contro il Salone dell'auto, che dall'anno prossimo si svolgerà a Milano.
Proprio il capoluogo lombardo è il bersaglio preferito degli attivisti pentastellati. "Le cose che a Torino funzionano Milano ce le scippa. Si tratta di scorrettezze politiche che vanno avanti da trent'anni e che non dovrebbero essere permesse", dice Franco Trivero, militante della Val di Susa.
"Io come altre persone del Movimento eravamo a favore dei Giochi invernali, ma lo Stato a noi non dava un euro, mentre per Milano il trattamento è stato differente. È vero anche - conclude Trivero - che alcuni dei nostri sono eccessivamente integralisti e dovrebbero fare un passo indietro".
Per Silvia Cossu, ex consigliera comunale a Leiní "gli organizzatori del Salone dell'auto avevano già deciso di andare via da Torino, ma non mi sembra una perdita cosí importante, anche perché il Salone è già stato organizzato nel capoluogo lombardo ma non aveva destato nessun clamore".