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Attualità | 26 luglio 2019, 19:30

Bimbi, animali e cucina vegana: la Cascina Falchera diventerà il simbolo della Torino "green"

L’idea dell’amministrazione è di dare vita a un presidio educativo e della sostenibilità ambientale: previsto anche un ostello. Il bando pubblicato entro il 2019

Foto del Comune di Torino

Foto del Comune di Torino

Passi avanti per la riqualificazione della cascina Falchera: entro il 2019, probabilmente già questo autunno, verrà pubblicato il bando di concessione degli oltre 14 ettari di spazi siti nella periferia Nord di Torino. Attualmente sono sette le manifestazioni di interesse pervenute in Comune, tutte provenienti da enti del terzo settore, associazioni no profit, e soprattutto tutte piuttosto differenti tra loro. Per questo motivo sul futuro della cascina vi sono sì tante luci ma anche qualche ombra.

Non è quindi un caso che per non far si che possa passare un progetto poco consono alle idee dell’amministrazione, alcune linee guida siano già state dettate dal Comune di Torino. Tre i punti fermi: il rispetto per gli animali,  la ristorazione (meglio se vegetariana o vegana) e la destinazione didattica. La “nuova” Cascina Falchera ospiterà un ostello/campeggio, un ristorante e uno spazio adibito al ricovero degli animali definiti “da reddito”. Non cani e gatti per intenderci, ma galline, cavalli e mucche. Eppure, tra le manifestazioni arrivate, non tutte sembrano essere allineate con i dettami posti da Palazzo Civico: tra le realtà che hanno avanzato la propria candidatura c’è chi, per esempio, vorrebbe farne un centro dedicato ai migranti e all’integrazione.

Come detto però, la posizione della Giunta è nota: “Sono favorevole a una cascina con vocazione didattica - spiega l’assessore all’Istruzione Antonietta Di Martino - la cascina Falchera deve essere un presidio educativo e della sostenibilità ambientale”. Ecco perché, il bando seguirà le linee guida dettate dall’amministrazione pentastellata. 

Tra queste vi è la declinazione veg-vegan per quanto riguarda l’ambito “food”: l’idea condivisa da tutta la maggioranza è quella di premiare nel bando, attribuendo un punteggio più alto, i gestori che intendono portare dentro la Cascina Falchera un ristorante vegano e vegetariano. “Quel tipo di alimentazione ha uno sviluppo importante dal punto di vista internazionale. La premialità serve a dare una vocazione più specifica alla struttura” spiega Federico Mensio. Il rifugio per gli animali da reddito permetterà di prendersi cura dei tanti animali che ogni giorno vengono smarriti o abbandonati a Torino: “Finalmente la città sarà in grado di garantire questo servizio, occupandosi di tutti gli animali trovati sul territorio e non solo di cani, gatti e colombi” commenta la consigliera Chiara Giacosa. 

La vera sfida dell’amministrazione sarà quindi quella di trovare un soggetto che possa garantire il giusto equilibrio economico e le manutenzioni ordinarie alla struttura, senza snaturarne la destinazione. Ecco perché è lecito aspettarsi che gli spazi dedicati alle attività commerciali presenti nella in cascina Falchera possano diventare più del 25% previsto attualmente, a patto che questa concessione venga ripagata da una forte propensione per l’ambiente e la sostenibilità. In sostanza, una volta ultimata, la “nuova” cascina Falchera sarà il simbolo della svolta “green-torinese” targata Cinque Stelle.

Andrea Parisotto

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