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Attualità | 04 settembre 2019, 15:33

Cittadinanza onoraria a una giovane rumena: “A Pragelato ho incontrato persone meravigliose”

La storia di Denisa Zamfira, dal trasferimento nel piccolo paese della Val Chisone alla sua laurea a pieni voti

Cittadinanza onoraria a una giovane rumena: “A Pragelato ho incontrato persone meravigliose”

“È una certificazione di quello che Pragelato e i suoi abitanti mi hanno già dato: non ho mai avuto problemi di discriminazione e ho sempre sentito il senso di comunità” Denisa Zamfira commenta così la decisione del Consiglio comunale di conferirle la cittadinanza onoraria.

“La storia di Denisa è un esempio concreto di come l'integrazione e la condivisione siano obiettivi che si possono tranquillamente percorrere senza ricorrere a quegli ‘opposti estremismi’ che da troppo tempo caratterizzano il tema dell’immigrazione nel nostro paese – spiega il sindaco Giorgio Merlo –. Da Pragelato parte un piccolo contributo che va nella direzione dell’integrazione responsabile, della condivisione culturale e anche e, soprattutto, del riconoscimento del merito”.

Il primo cittadino, infatti, ha ricordato i meriti scolastici della 25enne che ha fatto le medie a Fenestrelle e le superiori a Pinerolo, poi il salto all’Università fino alla recente laurea magistrale in Scienze del Corpo e della Mente con 110 e lode, menzione d'onore alla carriera e dignità di stampa, con una tesi sull’effetto nocebo, che è il contrario dell’effetto placebo, ovvero una reazione negativa a un falso farmaco che è inerte.

“Non sapevo del riconoscimento. Una consigliera comunale mi aveva detto di passare in Consiglio per dei complimenti – racconta Zamfira –. Ero con il mio cane e sono rimasta sorpresa, perché non ero preparata”.

La sua famiglia è originaria della Romania e si è trasferita a Pragelato quando lei aveva 7 anni: “Tutto subito ho avuto ovviamente un problema con la lingua, ma poi, studiandola, sono arrivata anche a insegnarla ai miei genitori, perché avevo imparato le regole – ricorda –. Mentre con la matematica, facevo i miei calcoli ed ero già brava”.

Proprio i suoi ottimi risultati a scuola sono stata fonte di complimenti, ma tutta la sua esistenza nel paesino della Val Chisone è stata permeata da senso di comunità e aiuto reciproco tra vicini.

“Ho sempre incontrato persone meravigliose e non sono mai stata vittima di discriminazione” rivela con il sorriso.

Zamfira ha le idee chiare sul futuro e spera che tutto vada per il verso giusto: “Farò un anno di tirocinio al dipartimento di Neuroscienze alle Molinette di Torino e parallelamente un master in psiconeuroendocrinoimmunologia sempre alle Molinette – dettaglia –. Poi proverò il dottorato con il Professor Fabrizio Benedetti per studiare l’effetto placebo e l’influenza su una terapia della comunicazione con il paziente”. Nel suo futuro quindi vede la ricerca, ma quel tipo di ricerca che ha delle conseguenze sulla vita delle persone e le aiuta. Nel poco tempo libero che ha, visto che lavora per mantenersi gli studi, Zamfira si gode le montagne e le sue passeggiate con l’amata cagnolina Diva: “Qualche anno fa ero più ‘marina’, ora amo le montagne, il loro silenzio e il contatto con la natura”.

Marco Bertello

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