E' "Hvitur, Hvitur Dagur (A white, white day)" di Hlynur Pálmason il film vincitore della 37esima edizione del Torino Film Festival. La pellicola - realizzata tra Islanda, Danimarca e Svezia, è stata scelta come miglior creazione del Concorso Internazionale Lungometraggi dalla giuria presieduta da Cristina Comencini (Italia) e composta da Fabienne Babe (Francia), Bruce McDonald (Canada), Eran Riklis (Israele) e Teona Strugar Mitevska (Macedonia).
Ma sono stati tanti i riconoscimenti assegnati in occasione della giornata conclusiva della manifestazione. Il Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è andato a
"Le Reve de Noura", di Hinde Boujemaa (Tunisia/Francia/Qatar), mentre il premio per la miglior attrice è andata a Viktoria Miroshnichenko e a Vasilisa Perelygina per il film Dylda / Beanpole di Kantemir Balagov (Russia). Doppietta italiana al maschile, visto che il premio per il miglior attore è andato a Giuseppe Battiston e Stefano Fresi per il film "Il grande passo" di Antonio Padovan, mentre il premio per la Miglior sceneggiatura è andato a "Wet Season" di Anthony Chen (Singapore /Taiwan).
Il pubblico ha voluto invece premiare "Ms. White Light" di Paul Shoulberg (Stati Uniti).
Sul fronte del film "doc" la Giuria di Internazionale.doc composta da Sara Fattahi (Siria), Vladimir Perisic (Serbia) ed Erik Negro (Italia) ha assegnato il premio per il miglior film internazionale a "Rue du desert" di Hassen Ferhani (Algeria/Francia/Qatar). "Un’umile osservazione dei cambiamenti di spazio e tempo. Con Malika e lo sguardo del regista ci tuffiamo in un imprevedibile viaggio sociopolitico attraverso il cuore del deserto", recita la motivazione.
Premio Speciale della giuria per Internazionale.doc a "Khamsin" di Grégoire Couvert e Grégoire Orio (Francia). "Un tentativo di comprendere il passato attraverso l'arte al fine di reinventare una possibilità di futuro".
La giuria di "Italiana.doc" - composta da Eleonora Mastropietro (Italia), Pippo Mezzapesa (Italia) e Annina Wettstein (Svizzera) ha invece scelto come miglior film "Fuori tutto" di Gianluca Matarrese. "Per il coraggio e la freschezza con cui il regista realizza un racconto intimo, rendendo il dramma della propria famiglia emblema di una crisi economica dilagante". Premio Speciale della giuria per Italiana.doc a "L’Apprendistato" di Davide Maldi. "Un racconto di formazione all’interno di un universo chiuso, capace di condensare forza visiva, delicatezza e paradosso".
Ora il sipario si chiude, per riaprirsi dal 20 al 28 novembre del 2020, con l'edizione numero 38 del Torino Film Festival.