''La vendita di Monte Pegni da parte di Intesa Sanpaolo a un’altra banca rischia di far disperdere lo spirito originario di questa istituzione nata nel 1563 e ispirata a principi di solidarietà, e soprattutto potrebbe avere un impatto negativo sulla popolazione più povera della città che oggi beneficia dei servizi del Monte Pegni, e che in questi ultimi dieci anni è notevolmente aumentata''. Così Monica CANALIS, consigliera regionale del Partito Democratico.
''Insomma, si abbandonerebbe la logica solidaristica per una di carattere meramente industriale. Per questo ho presentato un Question Time sull’argomento per sapere quali azioni la Giunta regionale intende porre in essere per limitare l’impatto sociale negativo derivante dalla vendita del Monte Pegni. Il Presidente Cirio si è limitato a garantire che sta seguendo con attenzione la vicenda ed è in contatto con i vertici di Intesa Sanpaolo''.
''Auspico che il Presidente Cirio comunichi al più presto i risultati della sua interlocuzione, sperando che il patrimonio storico e morale del Monte Pegni, tutto orientato alla solidarietà e all’aiuto alle persone in difficoltà, non venga disperso. Sarebbe tutta la città di Torino a perderci''.