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Attualità | 05 gennaio 2020, 13:57

I comitati di Porta Palazzo: “Lo strano caso del Tavol(in)o di progettazione civica”

Lettera aperta alla sindaca Chiara Appendino sullo strumento di coinvolgimento del territorio. Tra le contestazioni, le modalità di partecipazione e la “discriminazione verso alcuni cittadini”

I comitati di Porta Palazzo: “Lo strano caso del Tavol(in)o di progettazione civica”

“Lo strano caso del Tavol(in)o di progettazione civica”: con questo ironico titolo, alcuni comitati di Porta Palazzo, Borgo Dora e Aurora hanno scritto alla sindaca Chiara Appendino per contestare, nello specifico, le modalità di partecipazione e “il carattere discriminatorio nei confronti di taluni cittadini” dello strumento di coinvolgimento territoriale coordinato da Cristina Seymandi.

La lettera è stata firmata da Associazioni e Comitati Riuniti Porta Palazzo, Associazione Commercianti Balon, Associazione Cortile del Maglio, Associazione Corso Giulio Cesare, Comitato Cittadini Quadrilatero Aurora, Comitato Sponde Dora e vie limitrofe e Comitato un'Aurora per Tutti.

La prima contestazione riguarda l'insufficiente partecipazione della coordinatrice stessa agli incontri del Tavolo Territoriale di Prevenzione della Circoscrizione 7 e agli eventi organizzati dai comitati, oltre al mancato invito a importanti appuntamenti come il “Dibattito sulla partecipazione allo spazio urbano condiviso e democratico” con il prefetto di Torino Palomba e l'ex prefetto di Roma Tronca e la firma dell'accordo sulla sicurezza integrata con la ministra degli interni Luciana Lamorgese; in questi eventi sono state direttamente coinvolte, al contrario, le organizzazioni aderenti al Coordinamento Civico Torino.

Il secondo punto, come anticipato, riguarda la discriminazione ricevuta rispetto ad altri: “Se non dobbiamo partecipare noi – si legge - allora desideriamo capire con quale criterio di uniformità e di rigore siano stati scelti gli altri”, definiti come “cittadini riunitisi in comitati di recentissima formazione, privi di reale esperienza sul campo e digiuni circa le più elementari regole di azione giuridico-amministrativa”.

La lettera si sposta poi sull'aspetto politico: “Ci è fin troppo facile – prosegue - comprendere come questo sia il modo più diretto e immediato, comunque il meno impegnativo, per conquistare facili consensi, ingenerando tra i più sprovveduti beneficiari l'illusione di un coinvolgimento”; tutto ciò, secondo i comitati, avrebbe prodotto una “divisione inconcepibile tra cittadini”.

I firmatari, infine, ribadiscono la propria contrarietà alle modalità di azione del Tavolo e del Coordinamento, organizzate “bypassando canali istituzionali, disconoscendo ruoli, discriminando a proprio piacimento gli interlocutori e infischiandosene di norme giuridiche e regolamentari”.

In conclusione, insieme a un incontro con l'obiettivo di esporre le proprie ragioni, viene richiesto alla Sindaca “l'avvio di un progetto di partecipazione inclusivo, un vero Tavolo di Progettazione Civica in grado di accogliere anche le Circoscrizioni, il coinvolgimento di alcuni consiglieri comunali in rappresentanza delle istanze dei cittadini e un facilitatore qualificato”.

Marco Berton

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