"Mi fa piacere, so che Intesa SanPaolo ha sempre avuto attenzione e disponibilità, come ho già avuto modo di apprezzare in altre occasioni. Ma il discorso è che deve essere il credito nel suo insieme, non solo Intesa, a mettersi in gioco: succede spesso che di fronte a una crisi aziendale o di fronte ad aziende che vogliono rilevare stabilimenti in crisi il credito è perplesso perché non ha sicurezze e vuole essere sicuro di ricevere i soldi che dà". Così l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, torna sul tema delle crisi industriali e sull'appello che ieri proprio lui ha lanciato a politica e mondo del credito per mobilitarsi in cerca di una soluzione.
Tra i primi a rispondere, proprio il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Ma l'alto prelato va oltre: "Bisogna invece essere più elastici e dare la possibilità di poter usufruire degli investimenti che sono poi decisivi e fondamentali per mantenere le aziende in attività e dunque conservare i posti di lavoro".
E intanto si procede sul cammino di coordinamento delle forze economiche e sociali di territorio. "Speriamo di farcela a organizzare un tavolo sulle crisi entro il mese di gennaio, già nella prossima settimana: faremo una cabina di regia di questo tavolo, non si può subito convocare tutti, per poi coinvolgere tutti i soggetti interessati a queste situazioni".
"La Chiesa è neutrale, di per sé: non diciamo cosa fare, ma ci mettiamo a disposizione per far sì che il tavolo sia il più possibile partecipato e dove saranno poi i partecipanti a cercare le soluzioni migliori e più concrete".