Una dura e ferma condanna. Non usa mezzi termini Bruno Segre, avvocato e storico volto dell’antifascismo torinese, per commentare la comparsa di scritte antisemite fuori dalla casa di una signora di 65 anni di origini ebree, in corso Casale: “Questo gesto apparenta questo ignobile personaggio alle consuetudine lesive dei nazi-fascisti, confidando nell’anonimato, sperando di non essere punito. Sarà condannato da tutti gli onesti”.
Segre, durante la cerimonia che l’ha visto donare la sua collezione di francobolli alla Città di Torino, si è definito preoccupato per l’escalation di odio razziale in Piemonte, considerato anche il recente episodio di Mondovì: “Ricorrono fenomeni degenerativi, fanno parte della società. La società non è fatta soltanto di persone per bene, ci sono personaggi abituati a perversioni politiche, a visioni nostalgiche di regimi che hanno offeso l’onore e il destino dell’Italia. Regimi che hanno degradato questo paese”.
Nonostante un quadro preoccupante, Segre ha ben chiara quella che è la ricetta per porre fine ai fenomeni di odio razziale: “La Costituzione, è garanzia di democrazia”. Intanto la Digos ha inviato un rapporto sulla scritta comparsa in Borgo Po e la Procura di Torino aprirà un fascicolo. L’ipotesi di reato considerata, in questo momento, sono minacce aggravate dalla finalità di discriminazione etnica o razziale o religiosa.