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Attualità | 12 febbraio 2020, 18:30

Il comitato Parco Vivo lancia il suo programma: "Non solo discoteche: vogliamo attività diurne al Valentino"

Dopo un'iniziale apertura dell'assessore Iaria alla convocazione del Comitato di Gestione, dalla delibera approvata ieri in Comune non sembra esserci l'intenzione di costituirlo in questa prima fase

Il comitato Parco Vivo lancia il suo programma: "Non solo discoteche: vogliamo attività diurne al Valentino"

La delibera approvata ieri dal Comune di Torino per il rilancio del Valentino non ha lasciato tutti soddisfatti. Annunciata la pubblicazione del bando per la Rotonda e, a seguire, lo Chalet e il Fluido, c’è chi considera la questione edilizia solo “una parte del tutto”, lamentando la mancanza di un progetto d’insieme che tenga soprattutto conto della frequentazione diurna del parco.

“Nella conferenza di era – ha accusato il presidente del comitato spontaneo Parco Vivo, Giuseppe Iannuzzi, durante un incontro svoltosi ieri sera al Club Scherma di viale Ceppi – è stato citato il Comitato di Gestione, ma non si è parlato della reale volontà di costituirlo”. La delibera, infatti, prevede il coinvolgimento del nuovo organo, previsto da un regolamento risalente al 2000, solo in una “seconda fase”, nonostante l’assessore all’urbanistica Antonino Iaria avesse mostrato l’intenzione di convocarlo in breve tempo. “Crediamo che la giunta cittadina non abbia dato una reale risposta ai problemi – ha continuato Iannuzzi –. L’attenzione si è focalizzata sul rilancio delle discoteche e dei locali di ritrovo. Questo ci lascia poca speranza di essere coinvolti nelle decisioni future per la rivitalizzazione dell’intero Valentino”.

Intanto, la petizione lanciata online su Change.org da Parco Vivo per la costituzione del Comitato ha raggiunto a ieri 19.700 firme. “La nostra richiesta – spiegano i promotori nel documento programmatico presentato ieri sera – è di istituire un tavolo di concertazione con chi si è trovato a fronte di situazioni di irregolarità edilizie, per discutere una soluzione che, nel totale rispetto della legalità, salvaguardi il lavoro, le famiglie di questi lavoratori e, non ultimo, l’investimento fatto nel tempo”.

Un’altra richiesta riguarda la “definizione censuaria dell’area, senza concedere alcun trattamento di favore, ma collocando il parco all’interno delle aree verdi e non catalogandolo come zona centrale”. Questo, spiega il comitato, “permetterebbe di avere i canoni delle imposte adeguati a quelli di altri quartieri similari”, e non equiparati a piazza Castello o piazza San Carlo.

Diverse le proposte di Parco Vivo per il rilancio del parco, e tutte estranee a bandi o gestione da parte di soggetti terzi. In primis la navigazione sul Po, la riattivazione della “Fontana luminosa”, l’intensificazione delle aree di raccolta rifiuti e dei servizi igienici pubblici, il riordino dei laghi artificiali e del “Giardino roccioso”. A queste si aggiungono iniziative più specifiche: il “sabato del Sottomarino”, anche per le scuole, dedicato al famoso sommergibile “Andrea Provana”; esposizioni periodiche all’aperto di artisti emergenti, collocate in apposite strutture temporanee; appuntamenti musicali nei chioschi; attività di meditazione nei prati; open day periodici delle società remiere; percorsi di approfondimento storico all’interno del Borgo Medievale, alla scoperta di antiche leggende e vecchi mestieri. Molto sentita anche la partecipazione dell’Orto Botanico, per il quale è stata avanzata l’ipotesi di una raccolta fondi per rifare la cancellata.

“Penso che l’amministrazione cittadina, da sola, non possa risolvere i problemi del parco – ha commentato infine il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca –. Se adesso l’obiettivo è il Comitato di Gestione, bisogna raggiungerlo. È necessario chiederne la convocazione al più presto”.

Manuela Marascio

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