Una call aperta a tutti, fotografi principianti o esperti, capace di unire tramite il web angoli, scorci, punti di vista e prospettive da ogni parte del pianeta. Il risultato è "Segnali dal mondo", un'opera collettiva inaugurata in piazza Montale che ha visto la collaborazione del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli e Stalker Teatro, a partire dall'opera di Luca Pannoli "L'amore non fa rumore" per Luci d'Artista a Torino.
Si tratta della tappa finale del progetto "Incontri illuminanti con l'arte contemporanea", promosso dalla Città di Torino, che ha visto la partecipazione, tra ottobre 2019 e gennaio 2020, di oltre 40 classi di istituti scolastici del territorio. Visite ai musei GAM e PAV,, laboratori alle Officine Caos, una Festa e una Mostra Illuminante (con opere dei ragazzi a coronamento del progetto) sono stati i punti salienti di un intenso percorso di quattro mesi nel cuore delle Vallette.
"Attraverso questi incontri - ha commentato l'assessora alla cultura Francesca Leon - abbiamo voluto favorire il percorso di partecipazione attiva dei cittadini e delle realtà pubbliche e private che operano sul territorio.L’installazione di Pannoli, che parla di pace e tolleranza, reinventando in chiave popolare segnali e insegne presenti nei contesti urbani, ha rappresentato nel progetto un manifesto del processo di avvicinamento delle comunità all'arte contemporanea”.
"Una progettualità che ha funzionato davvero bene - ha aggiunto il presidente della Circoscrizione 5 Marco Novello -. Perché portare le Luci d'Artista tra i cittadini significa soprattutto coinvolgerli attivamente, ed è importante che si faccia in un luogo di cultura e di ritrovo come piazza Montale".
I primi fruitori dell'opera "Segnali dal mondo" sono stati gli allievi delle scuole primarie di primo e secondo grado "Giacomo Leopardi", "Giulio Gianelli", "Nino Costa" e "Davide Maria Turoldo", impegnati ieri nella tradizionale festa del Giovedì Grasso "Carnevallette". In seguito, sarà visitabile all'interno delle Officine Caos fino al 13 marzo.
Un progetto che ha messo in dialogo cittadini e comunità, chiedendo ai partecipanti di proporre uno scatto della propria realtà quotidiana: paesaggi urbani e non solo, con un'attenzione particolare ai segni e segnali, strumenti fondamentali per la comunicazione non verbale. L'idea di fondo, che il mondo è uno, ma tante sono le immagini che lo rappresentano, porta a un nuovo piano di lettura del celebre quadro del "Viandante sul mare di nebbia", emblema del romanticismo: una molteplicità di visioni che permettono di abbracciare l'infinito con un solo sguardo.
"Abbiamo raccolto - ha concluso Anna Pironti, responsabile capo del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli - circa 800 punti di vista da tutto il mondo in una piazza che per sua natura è un luogo di incontro e scambio. La call ha così assunto l’accezione di ‘correre insieme’ invece che gareggiare, apportare un contributo individuale nell’impianto collettivo, rendere possibile la realizzazione di un grande lavoro fatto di innumerevoli tasselli".