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Economia e lavoro | 18 aprile 2020, 06:10

Norme per i ventilatori industriali: indispensabili per l'atmosfera negli ambienti di lavoro

Le caratteristiche e le specifiche richieste da questo tipo di dispositivi devono essere certificate

Norme per i ventilatori industriali: indispensabili per l'atmosfera negli ambienti di lavoro

ventilatori industriali (meglio descritti da Ventilazione Sicura) sono sistemi indispensabili per la gestione dell'atmosfera negli ambienti di lavoro, sia per quanto riguarda l'introduzione forzata di aria per gli operatori che la rimozione di quella viziata e tossica che viene prodotta inevitabilmente durante le lavorazioni.

Le caratteristiche e le specifiche richieste da questo tipo di dispositivi devono essere certificate e in aderenza con le normative perché un aspiratore o un ventilatore si possa considerare industriale dal punto di vista dell'applicazione.

ventilatori industriali per ambienti speciali

I sistemi di forzatura dell’aria all'interno degli spazi di lavorazione e storage come capannoni o officine devono rispettare una vasta gamma di specifiche. A parte banalmente il flusso di aria che deve essere garantito, un ventilatore industriale deve essere compatibile con l'ambiente in cui viene inserito.

Consideriamo infatti i problemi che si potrebbero avere ad esempio con pale realizzate il materiale plastico e sottoposte ad alta temperatura come quelle in un sistema di aerazione in una fonderia. Ovviamente un ventilatore che deve essere installato in questo tipo di ambienti dovrà avere componentistica specifica in metallo.

I materiali e le specifiche costruttive devono essere tali da garantire la continuità del servizio da parte del dispositivo . Un blocco improvviso potrebbe causare un'interruzione inaccettabile di un flusso di produzione, così come esporre a un rischio altissimo gli operatori.

I cuscinetti, le pale e le griglie di protezione devono rispettare severe condizioni per garantire la loro resistenza e durabilità anche in ambienti con atmosfera proibitiva. Questo sia dal punto di vista della vita attiva sia della possibilità di intervento rapido, in caso di malfunzionamento.

Norme ATEX

In passato dovevano essere rispettate le disposizioni della serie EN 13463 perché un ventilatore industriale forse conforme alla direttiva ATEX, che è quella che gestisce gli impianti in atmosfera a rischio di incendio e detonazione.

In seguito la serie è stata sostituita dalle norme EN ISO 80079-36 e EN ISO 80079-37, che introducono alcune differenze sostanziali rispetto ai vecchi modelli.

Innanzitutto spariscono le lettere c,b e k che indicavano il modo in cui la macchina era tutelata del rischio di esplosione, sostituite dalla lettera h per indicare che si tratta di un'apparecchiatura non elettrica.

Sono stati introdotti i gruppi IIIA, IIIB e IIIC per le polveri. e l’EPL, cioè il livello di protezione dal rischio di esplosione. Inoltre sono state introdotte restrizioni per la procedura di valutazione del rischio e sulle scelte progettuali disponibili per i produttori.

Purtroppo la norma pone una barriera tra l'acquirente e il fornitore e in molti si sono approfittati per cercare di vendere ventilatori non destinati ad ambiente ATEX, contando sul fatto che alcuni acquirenti in realtà non avrebbero bisogno di questa certificazione.

Semplificando al massimo sono stati introdotti limiti sulle trasmissioni a cinghia per i ventilatori ATEX, perché questi elementi, se non sono correttamente tesi, rischiano di uscire dalla guida o produrre un surriscaldamento locale per frizione.

L'altro problema è che le polveri accumulate e i materiali delle cinghie possono avere un'azione di emissione di carica elettrostatica Durante il funzionamento ordinario e in caso di rotture possono urtare contro il carter provocando scintille. Per l’installazione ATEX le cinghie sono il peggior nemico e la EN ISO 80079-37 ne limita enormemente l'impiego.

Al punto 5.8.2.2 addirittura si proibisce esplicitamente l’uso della trasmissione a cinghia con apparecchiature per EPL Ga e Da (Categoria 1G e 1D), mentre per EPL Gb o Db (Categoria 2G o 2D), si possono usare se l'atmosfera non è IIC cioè con presenza di idrogeno e acetilene.

La EN ISO 80079-36 ha introdotto un notevole limite all'impiego di leghe leggere per le macchine per categoria 2G e 2D. Si passa dal vecchio massimo di 7,5% di magnesio ai limiti di titanio e zircone, sempre per lo stesso valore percentuale.

La EN ISO 80079-36 introduce delle novità anche per le cariche elettrostatiche di materiale plastico per il quale è necessaria la lettera X per la marcatura ATEX.

In caso di installazione di vecchi ventilatori già marchiati ATEX è sufficiente richiedere un'ispezione periodica per verificare che siano ancora compatibili con le nuove norme, mentre per quanto riguarda l'acquisto di sistemi nuovi è necessario che rispettino quanto imposto dalle nuove norme di legge.

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