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Cultura e spettacoli | 22 aprile 2020, 16:13

Cirko Vertigo lancia la candidatura UNESCO e apre il Café Müller ai "soli" degli artisti

Nasce la piattaforma NICE con materiali multimediali d'archivio, esperienze formative in streaming e spettacoli online. E il teatro di via Sacchi diventa un "set" per le prove delle performance soliste

Cirko Vertigo lancia la candidatura UNESCO e apre il Café Müller ai "soli" degli artisti

Una candidatura all'Unesco, una piattaforma online dove raccogliere esperienze performative multimediali e un progetto riservato agli artisti che necessitano di spazi idonei per provare "in solitaria" i propri act. Sono le novità lanciate questa mattina dalla Fondazione Cirko Vertigo attraverso le parole del suo direttore Paolo Stratta, che guarda alla "fase 3" immaginando nuovi scenari per  l'intero mondo dello spettacolo dal vivo. Il primo passo necessario sarà la riconversione del personale con il dovuto supporto formativo, per attuare progettualità virtuali che potrebbero trovare attuzione entro la fine del 2020.

Si tratta di ripensare completamente, trovandosi irrimediabilmente di fronte a uno scenario incognito, il modo di intendere e di proporre cultura, formazione, ricerca, innovazione", ha spiegato Stratta. “Le misure a sostegno delle imprese, come il Fondo di Integrazione Salariale o la Cassa integrazione, sono fondamentali per la sopravvivenza,  ma non devono trasformarsi nell’anticamera di un processo di implosione e decrescita né devono sostituire l’apertura verso scenari futuri produttivi, ancorché con modalità diverse da quelle a cui siamo abituati”.  

Per questo motivo, Cirko Vertigo ha siglato nei giorni scorsi un accordo quadro con la Fondazione LINKS con l’obiettivo, nei prossimi tre anni, di presentare una candidatura e ottenere il riconoscimento del circo contemporaneo come bene immateriale Unesco. Il progetto prevede la realizzazione di uno studio di fattibilità per un dossier che faccia riferimento alle pratiche adottate e trasmesse da comunità di riferimento (rappresentate, a livello nazionale, dai membri dell’ACCI – Associazione Italiana Circo Contemporaneo, e a livello internazionale dalla comunità dei praticanti afferenti alla FEDEC – Fédération Europénne des Ecoles de Cirque professionnelles).

Da un confronto con loro - ha detto Stratta - è nata l’idea di realizzare un portale che possa far convergere da un lato i materiali multimediali del nostro archivio, dall’altro una sezione di news, oltre a uno spazio dedicato alle esperienze formative in streaming e ad un vero e proprio palinsesto di spettacoli online, in una prima fase portati in scena da artisti in solo”.

La piattaforma in questione prenderà il nome di NICE – Network for International Circus Excellence, e conterrà quattro sezioni: un archivio digitale o virtual repository, con materiale video, fotografico, cartaceo digitalizzato, da mettere in rete con altre realtà documentali in Italia e all’estero; uno spazio virtuale dedicato alla formazione a distanza o virtual classroom, con tutorial, materiale didattico, manuali pedagogici, lezioni fruibili online in modalità sincrona e asincrona, facendo evolvere in modalità virtuale le attività dell’Accademia sostenute anche nel 2020 dalla Fondazione Compagnia di San Paolo; uno spazio di riflessione e produzione di idee sul circo contemporaneo, con pubblicazione di articoli di esperti di livello e fama internazionale e spazi di dibattito virtuale; un’area dedicata alla programmazione di eventi trasmessi online.

Per poter attuare il progetto, la Fondazione ha scelto di ricollocare parte delle risorse destinate al pubblico spettacolo, riposizionando le linee di budget storicamente a supporto di eventi come la Stagione multidisciplinare e il Festival Sul Filo del Circo. 

Nei momenti di crisi come quello attuale - ha commentato l'assessora alla cultura del Comune di Grugliasco Emanuela Guarinodiventa preziosa la capacità di evolversi e guidare la trasformazione non solo di se stessi ma anche di un settore e di un territorio. Questa capacità è la caratteristica fondamentale che la città riconosce a Cirko Vertigo. Dallo scambio e dalla collaborazione con la Fondazione la Città ha sempre tratto motivo di crescita culturale offrendo in cambio la solidità di un territorio pronto ad accogliere la sfida, come 18 anni fa quando si lanciata ad ospitare un festival di circo contemporaneo in un contesto fino ad allora prettamente a vocazione industriale. Crediamo che questo progetto possa proiettare nel futuro il circo contemporaneo e tutte le attività di spettacolo dal vivo, ponendosi come apripista”.

"Come sempre - ha aggiunto il sindaco Roberto Montà -, Grugliasco sarà a fianco di Cirko Vertigo, consapevole che con il progetto della candidatura Unesco si chiude il cerchio di un continuo atto d’amore verso lo spettacolo dal vivo. Il circo e il teatro popolare sono un pezzo della nostra identità cittadini, quindi è giusto ci sia un'evoluzione di un linguaggi in chiave universale. Da equilibristi, difatti, bisogna avere la capacità di danzare sopra i fili e approcciarsi a nuove forme di spettacolo. Rinunciare alla cultura significa rinunciare non solo a grande parte dell’economia, ma anche al benessere dei cittadini". 

La terza novità riguarda il progetto "Solo in Teatro", ideato e diretto da Caterina Mochi Sismondi, coreografa e regista della compagnia blucinQue. Si tratta di rendere accessibile il Café Müller di Torino a tutti gli artisti - selezionati tramite una open call - interessati a realizzare una performance solista sfruttando lo spazio teatrale. 

I locali di via Sacchi saranno di fatto trasformati in una sorta di set cinematografico in cui si muoverà solo un individuo (attore, danzatore, musicista o circense) per ogni spettacolo. Con una squadra minima di supporto composta da un rigger, un tecnico audio e luci e un video-maker coordinati dalla regista, per una settimana l’artista svilupperà la propria idea per la realizzazione di una performance originale, oppure di uno spettacolo già proposto, sempre all’interno di un prestabilito format da presentare in streaming nella fase iniziale, e via via al pubblico, che potrà goderlo non appena sarà possibile la riapertura.

"Ho ragionato su che cosa mi mancasse in questo periodo di quarantena - ha detto Mochi Sismondi -, e la risposta era proprio il teatro come spazio fisico. Vogliamo tornare a far vivere il prima possibile il Café Müller, aprendolo agli artisti che ne hanno necessità. L'intento è di far convergere due corpi in questo momento soli, quello del performer e quello del teatro, mantenendo la forte matrice di narrazione del corpo. Così anche il teatro viene messo in luce, nella sua momentanea solitudine, come luogo architettonico di collettività, che si trova oggi svuotato e ha bisogno di rideterminarsi”.

Nel caso in cui le misure di contenimento dell’epidemia dovessero protrarsi, il progetto potrà evolvere in una vera e propria “stagione digitale”, che rimarrà comunque fruibile a distanza anche al termine dell’emergenza sanitaria. Se invece l'allarme dovesse rientrare, gli artisti selezionati dalla compagnia rimarrebbero comunque all’interno della prossima stagione. Con l'intento di rendere virtuoso il più possibile lo scambio e la condivisione di esperienze creative. 

Manuela Marascio

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