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Attualità | 17 giugno 2020, 10:40

"Una maturità strana, ma non più facile. Ci manca il calore dei compagni" [VIDEO]

Voci e immagini dai licei e istituti D'Azeglio, Colombatto, Spinelli, Galileo Ferraris e Steiner di Torino, nel primo giorno dell'esame di Stato con la nuova formula dettata dal Coronavirus

"Una maturità strana, ma non più facile. Ci manca il calore dei compagni" [VIDEO]

Elisa e Marco arrivano in via Parini poco dopo le 7.15. Sono i primi studenti che stamattina, dinanzi a due diverse commissioni, sosterranno l'esame di maturità al liceo classico Massimo D'Azeglio.

"Tutti dicono che rispetto al passato è più semplice ma non è così - spiega Elisa, che ha appena bevuto un cappuccino insieme a due compagne di classe -. L'ultima interrogazione l'ho avuta il 10 giugno e due giorni dopo ho scoperto che sarei passata oggi. Avrei voluto più persone accanto, ma soltanto una compagna può entrare insieme a me. Pazienza, festeggerò dopo con i miei amici".

Marco, arrivato con i genitori da Carmagnola, ha optato per un outfit elegante: abito scuro e camicia bianca, lo stesso colore di guanti e mascherina. "Sono contento di passare per primo e finire il prima possibile questa maturità strana, essere qui senza compagni mette ansia, se fossimo stati insieme ci saremmo fatti coraggio a vicenda".

Si fanno coraggio tra battute e sorrisi anche i maturandi del liceo Altiero Spinelli, che racchiude gli indirizzi scientifico, linguistico e scienza applicate. Alle 8, una ragazza siede sotto la volta del maestoso ingresso di in via Figlie dei Militari 25. E' concentrata, la testa bassa, il corpo raccolto alla ricerca dell'equilibrio giusto con cui varcare l'aula dove siede la commissione. Altri due, Daniele e Lucia, sostano fuori fumando una sigaretta: "Abbiamo vissuto la tensione dell'esame a distanza. Ma siamo abbastanza tranquilli. Vada come deve andare". I volti un po' dimessi e rassegnati, che contrastano con l'allegra agitazione di due amiche compagne di classe, qualche metro più avanti. C'è una mamma a incoraggiarle, prima di lasciarle entrare e mettersi in posizione d'attesa accanto all'auto parcheggiata. 

Occhi lucidi e tanta emozione per Mattia, il primo maturando a entrare al Colombatto. Il sogno nel cassetto è quello di diventare un cuoco, ma il Coronavirus lo spaventa: "Pensavo che questo fosse un mestiere che non morisse mai, ma un virus è riuscito a infrangere tutti i miei sogni. Non tutti, ma la maggior parte. E' bastato un piccolo virus per fermarci tutti". A preoccuparlo, quindi, è più il futuro rispetto all'esame: "E' più semplice l'esame, abbiamo la relazione da presentare ma l'abbiamo preparata. Gli argomenti sono gli stessi, ce la dobbiamo fare e speriamo vada bene".  L'argomento scelto da Mattia? Sostenibilità e fast food. Niente di più contemporaneo.

Consapevoli dell'importanza di garantire agli studenti un esame in presenza, gli insegnanti dell'istituto professionale hanno fatto di tutto per poterli ospitare in aule sicure ma allo stesso tempo multimediali. "Abbiamo allestito le aule per la maturità sfruttando gli ampi spazi a disposizione nella nostra scuola" spiega Sergio Boero, vice preside Colombatto.

L'istituto ha previsto percorsi differenti in entrata e in uscita: "I banchi sono distanziati, con le postazioni segnate sul pavimento. Anche i candidati hanno già inviato gli elaborati nella casella mail della commissione, quest'ultimi verranno proiettati alle spalle della commissione, evitando il più possibile ogni forma di contatto".

Alle 9.30 sulla facciata del liceo scientifico Galileo Ferraris batte il sole, che si è fatto spazio tra le nuvole ancora cariche di pioggia. I raggi illuminano il viso di Rebecca, studentessa modello e punta di diamante della squadra di matematica del liceo.

Poco dopo le 8, mascherina al viso, dopo un'assenza lunghissima Rebecca è tornata suo banchi della sua scuola per sostenere la maturità. "E' stato molto strano tornare dopo tanti giorni, anche perché le ultime interrogazioni le abbiamo fatte davanti al pc. Poi iniziare per primi è sempre particolare ed emozionante. Durante l'esame ho tolto la mascherina, che invece era obbligatorio indossare per muoversi tra le aule del liceo. Adesso mi riposerò qualche giorno - conclude Rebecca - e poi ricomincerò a studiare per il test di medicina".

Sono stata la seconda a passare, quando l'ho saputo ho pianto perché soffro d'ansia, adesso però è finita e sono felice". Martina è una studentessa dell'istituto tecnico Sommeiller di Torino e da pochi minuti ha terminato l'esame di maturità. "Ho tenuto la mascherina, poi l'ho tolta quando è arrivato il mio turno. Nessuno ci ha misurato la febbre, abbiamo solo consegnato l'autocertificazione sullo stato di salute".

Tanta curiosità per una maturità particolare: è questa la sensazione comune tra gli studenti all'ingresso dell'Istituto Professionale “Albe Steiner” di Borgo Dora: “Sarà – dichiara Gaetano della 5° indirizzo audio/video – un esame insolito, non ci aspettavamo di tornare qui dopo quasi quattro mesi e finire tutto in un'ora sarà davvero strano. Spero che l'esame non sia troppo difficile ed elaborato: mi sono preparato abbastanza bene e proverò a fare del mio meglio, il materiale da studiare non era eccessivo.”

Sulla stessa lunghezza d'onda è anche la compagna Eleonora: “Mi sono preparata - aggiunge – grazie alle slide e alle video-lezioni, non so cosa aspettarmi da questa maturità ma credo che anche i professori siano nella stessa condizione; c'è un po' d'ansia ma riguarda soprattutto il fatto di tornare a scuola dopo quattro mesi. L'esame, invece, è strutturato in cinque fasi: la discussione di un elaborato, l'analisi di un testo di italiano, una domanda interdisciplinare, una sull'alternanza scuola lavoro e una sulla cittadinanza.”

All'uscita, dopo più di un'ora, gli animi sono decisamente più sereni: “Strano - racconta Alessandro della 5° indirizzo grafico – essere interrogati con la mascherina, ma mi sono sentito a mio agio e tutti sono stati molto accoglienti; l'ansia c'era ma adesso sono libero.”

Marco Berton, Manuela Marascio, Marco Panzarella, Andrea Parisotto

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