Il Politecnico è tra le istituzioni che, con la pandemia, ha più rapidamente spostato la propria presenza sulla Rete. Ma con settembre la prospettiva è di tornare a operare "dal vivo", pur con le limitazioni e le difficoltà legate al Covid e alla necessità di conviverci.
"Abbiano investito in 90 aule di grande dimensione con strutture informatiche che consentono la didattica in presenza e la partecipazione interattiva anche in remoto, facendo domande ed entrando in relazione. Ripartiremo anche con l'aula Magna e con l'Energy Center - spiega il rettore, Guido Saracco -. Ma al massimo potremo accogliere una frazione degli studenti complessivi, un 30-40% al massimo, che ti impone di ripensare al tipo di attività che puoi fare in presenza".
Anche se "Le nostre indagini ci dicono però che circa uno studente su quattro rimarrà a casa, per motivi economici o per necessità. Vogliamo essere comunque presenti anche per loro".
"Abbiamo cercato in queste settimane anche spazi fuori dal Politecnico, con una specie di vera e propria call - aggiunge Saracco - e anche se non tutte le proposte che ci sono arrivate sono adeguate, anche grazie all'alleanza con l'Università di Torino pensiamo di arrivare entro questo mese a individuare altri luoghi importanti".
E ci sarà spazio anche per momenti non legati stretta alle lezioni. "Riapriremo con le dovute cautele anche le aule studio, che i ragazzi ci richiedono. Magari troveremo strumenti e app per poter monitorare e prenotare i posti. Ma anche per reagire in tempo reale di fronte a eventuali contagi", conclude Saracco.