“Torino deve ripartire e per farlo, visti i bilanci indebitati di Comune e Regione, deve appigliarsi ai fondi europei. Ai Recovery Fund”. E’ questa, in sintesi, la proposta di Mino Giachino (Si Tav, Si Lavoro) per risollevare il capoluogo piemontese dalle difficoltà economiche.
Consapevole dei problemi finanziari che affliggono i due principali enti locali, Giachino lancia la sua nuova battaglia: il ricorso ai Recovery Fund. “Oggi noi presentiamo una serie di proposta a Regione e Comune da inserire nel documento che il Governo dovrà presentare a settembre per ottenere i fondi europei del Recovery Fund”.
Giachino prova a giocare d’anticipo e nonostante manchi ancora l’accordo europeo sui fondi, esorta le istituzioni locali a fare pressioni affinché il Governo dirotti parte di quella potenza di fuoco per finanziare tre progetti importantissimi per Torino: la linea 2 della metropolitana, la tangenziale Est e la risistemazione di un’area fondamentale per la città come quella compresa tra il Valentino e l’area Italia ’61: “Si tratta di uno spazio che potrà diventare un’area espositiva della tecnologia del futuro con cui portare a Torino i manager che potranno ammirare l’auto, tecnologie e manifatture del futuro. Dobbiamo rivitalizzare la città” afferma il leader di Si Tav, Si Lavoro.
Lo storico promotore del Tav boccia la visione pentastellata di privilegiare in ogni modo la mobilità dolce, destinando anche una buona fetta dei fondi provenienti da Roma per opere e interventi in grado di promuoverla: “Bici e monopattini sono benefici, ma sono benefici modesti che non cambiano il destino di Torino. La mobilità dolce può cambiare la viabilità e l’organizzazione della città, ma dal punto dello sviluppo non portano crescita economica. Non sono in grado di sostituire la potenzialità economica che aveva prima la città”.
Da Giachino la ricetta per la ripartenza torinese: Recovery Fund per accelerare la realizzazione di metro 2, tangenziale Est e risistemazione dei quartieri San Salvario, Lingotto, Mirafiori Nord e Borgo Filadelfia. Opere considerate fondamentali in vista del 2030, anno in cui il Piemonte potrebbe abbracciare la Tav. Il vero e proprio cavallo di battaglia dell’imprenditore.