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Centro | 10 settembre 2020, 19:40

Scontri al Campus Einaudi, i collettivi: “Il rettore si esponga sulle misure cautelari agli studenti antifascisti” [VIDEO]

Presidio di protesta, oggi pomeriggio, al rettorato di Via Verdi 8: i manifestanti hanno poi avuto un colloquio con il delegato alla comunicazione dell'Università Cristopher Cepernich

Scontri al Campus Einaudi, i collettivi: “Il rettore si esponga sulle misure cautelari agli studenti antifascisti” [VIDEO]

“Libertà per le/gli student* antifascist*”: è questo lo striscione appeso oggi pomeriggio, nel cortile del rettorato dell'Università di Torino, durante il presidio di protesta organizzato da diverse organizzazioni di studenti tra cui Collettivo Universitario Autonomo, Manituana, Studenti Indipendenti e Ujamaa.

L'obiettivo dei manifestanti era quello di ottenere dal rettore Stefano Geuna una presa di posizione chiara e decisa sugli scontri dello scorso 13 febbraio e le conseguenti misure cautelari assegnate a 19 persone che avrebbero “negato il diritto allo studio e impedito di partecipare alla vita della propria comunità”: “L'Università – ha dichiarato Sofia del Cua – ha permesso il volantinaggio del Fuan in contemporanea al nostro evento 'Fascismo, colonialismo e foibe', consentendo poi a un nutrito gruppo di poliziotti di provocare e caricare liberamente. Chiediamo al rettore di esporsi perché questi fatti non possono accadere, così come non è accettabile avere un collettivo di stampo neofascista”.

Le richieste si estendono anche alla riapertura dell'aula C1 autogestita, attualmente sotto sequestro: “Insieme alle misure cautelari del 23 luglio – ha aggiunto Miriam del collettivo Ujamaa – sono arrivati i sigilli a uno dei pochi luoghi aggregativi presenti al Campus Einaudi, in cui è possibile sviluppare pensiero critico, confrontarsi e organizzare eventi con realtà come Non Una di Meno e Fridays For Future. Anche in questo caso Geuna non si è ancora esposto nonostante lo spazio sia molto utilizzato da studenti che non hanno un posto dove studiare, parlare o pranzare”.

I manifestanti hanno poi avuto un colloquio con il delegato alla comunicazione dell'Università Cristopher Cepernich: “Domani – ha sottolineato quest'ultimo – ci sarà un incontro con i rappresentanti degli studenti, qualsiasi istanza va presentata nelle sedi opportune: da parte nostra c'è sensibilità verso il diritto allo studio ma sulle misure cautelari specifiche non possiamo esprimerci”. I collettivi, in conclusione, hanno annunciato un nuovo presidio in programma domani mattina alle 11 in rettorato.

Marco Berton

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