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Politica | 10 ottobre 2020, 18:33

Forza Italia nel caos, Varaldo contro-risponde a Zangrillo: "Vedete perché i giovani lasciano il partito? Non c'è meritocrazia"

L'ex Coordinatore FI Giovani Torino e Provincia attacca il Coordinatore regionale che aveva parlato di "immaturità" per commentare la sua scelta di lasciare ogni incarico dopo la nomina di Seppilli

Forza Italia nel caos, Varaldo contro-risponde a Zangrillo: "Vedete perché i giovani lasciano il partito? Non c'è meritocrazia"

 

"Capite perché in tanti lasciano Forza Italia? Il Coordinatore Regionale derubrica ad immaturità e disegno di terzi l’emorragia continua di donne e uomini, amministratori locali e militanti, che lasciano FI sul nostro territorio. In 100 tra giovani iscritti e militanti ieri avevamo lanciato un ultimo accorato appello: cambiare rotta per tentare di arginare il salvabile. Ma ormai in Piemonte il partito, o meglio quello che ne è rimasto, va avanti solo a colpi di nomine per amicizia, rapporti personali, senza coinvolgere la base e con dichiarazioni irrispettose piene di arroganza". Risponde così l'ex coordinatore di FI Giovani Torino e Provincia e Consigliere Comunale a Chieri, Tommaso Varaldo, all'attacco di Paolo Zangrillo, coordinatore regionale del partito, che lo aveva fortemente criticato per la decisione di lasciare ogni incarico.

Varaldo proprio stamattina ha infatti annunciato di rinunciare agli incarichi nel partito e che altri 100 giovani e militanti si sarebbero autosospesi con lui (LEGGI QUI). Una posizione presa per contestare la nomina di Ludovico Seppilli a coordinatore regionale dei Giovani di Forza Italia (LEGGI QUI). Zangrillo, contestato da Ruffino, aveva poi attaccato lo stesso varaldo (LEGGI QUI).

"Nel partito non esistono più meritocrazia e valorizzazione dell’impegno profuso - spiega ancora Varaldo - Questa non è più la Forza Italia in cui crediamo e per cui abbiamo dedicato anni di sacrificio e impegno politico e personale. Lasciamo il partito con grande dolore ma con la consapevolezza di essere sempre stati leali al Presidente Berlusconi e coerenti con i nostri valori. Il modo in cui la dirigenza piemontese si è scagliata contro di noi dimostra che c’è un chiaro disegno di autodistruzione del partito, a cui noi non vogliamo in alcun modo partecipare proprio per il grande rispetto che abbiamo per la sua storia. Ormai siamo oltre il cerchio magico, questo è il cerchio tragico".

 

redazione

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