Pandemia e turismo accessibile possono coesistere in un momento dove a regnare sono incertezza e paura? Sì, ed è quanto auspicato dal disability manager della Città di Torino Franco Lepore in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, celebrata proprio oggi in tutto il mondo.
Obiettivo: futuro
Secondo Lepore occorre giocare in anticipo sui tempi: “Pensare al turismo accessibile oggi - sottolinea – sembrerebbe azzardato ma è opportuno sfruttare questo periodo di difficoltà per farci trovare pronti alla prossima e piena riapertura delle attività e delle strutture. Questo 3 dicembre deve rappresentare un'occasione per riflettere sulle azioni ancora da intraprendere in questo e in altri settori”.
Chiari, a proposito, anche gli obiettivi da raggiungere: “Accessibilità - prosegue – non significa soltanto eliminare le barriere architettoniche e sensoriali ma anche permettere a tutti di alloggiare o prendere parti a eventi in condizioni di autonomia, sicurezza e comfort, condizione che non riguarda solamente le persone con disabilità. Per fare questo è necessario lavorare, su tutti gli aspetti, attraverso programmazioni e progettazioni universali e preventive”.
Torino pronta a raccogliere la sfida
Anche la Città si dichiara disponibile a lavorare su tutti questi fronti: “Vogliamo - annuncia l'assessora ai trasporti Maria Lapietra – rendere accessibile tutta la flotta: grazie a 100 milioni di risorse acquisteremo 75 tram e alcuni bus elettrici a pianale ribassato con posti per due carrozzine. Lavoreremo, inoltre, sull'accessibilità delle fermate e sulla messa in sicurezza dei semafori con installazione di impianti di segnalazione acustica; ogni intervento dovrà essere concepito come occasione per abbattere le barriere architettoniche e sensoriali”.
La sfida è pronta a essere raccolta anche dall'assessore al commercio Alberto Sacco e dalla pari grado alla cultura Francesca Leon: “Turismo accessibile - dichiara il primo – è sinonimo di opportunità economiche, veicolare l'immagine di una città aperta a tutte le persone con disabilità può contribuire a portare ulteriori visitatori”.
“L'obiettivo – aggiunge la Leona – è quello di allargare l'offerta culturale per garantire esperienze da vivere in modo sempre più autonomo”.