Dal 16 gennaio, se il nuovo Dpcm post natalizio lo consentirà, il Teatro Regio si farà trovare pronto per riaprire i propri cancelli al pubblico con una programmazione musicale rigorosamente live. "Anche con soli 200 posti", afferma decisa il commissario straordinario Rosanna Purchia, riferendo del parere positivo espresso dall'assemblea dei soci rispetto al bilancio previsionale del 2021, anno in cui si conta di rientrare definitivamente dal debito accumulato a fine 2019 (all'epoca di circa 7 milioni).
"Abbiamo tenuto conto della capienza con cui ripartiremo e dell'efficientamento dei costi - spiega il direttore generale Guido Mulè -. Nel 2019 il valore della produzione era di 34,5 milioni, quest’anno contiamo di attestarci al di sotto dei 29,5. La riduzione è determinata dagli incassi in biglietteria e delle altre attività commerciali connesse. Nel budget del 2021 stimiamo 2,9 milioni, e non abbiamo previsto entrate particolarmente significative nei primi tre mesi. Crediamo che gli effetti della pandemia possano trascinarsi fino a marzo, almeno".
Il programma lirico del nuovo anno sarà presentato alla stampa lunedì 21 dicembre e andrà fino a giugno, mese in cui il Regio chiuderà tre mesi, trasferendo gli spettacoli in esterna, per procedere con i lavori di ammodernamento e messa a norma dell'edificio.
"E' una stima prudenziale, ma prevediamo - prosegue Mulè - una ripresa graduale da aprile, con un indice di spettatori tra il 50 e il 75%, per poi entrare a pieno regime, con l'apertura della sala grande, da ottobre. A fine anno contiamo di raggiungere un tasso di occupazione tra il 65 e il 70%. Confidiamo di pagare tutti i debiti che nel corso degli anni si sono accumulati perché la precedente gestione non aveva un equilibrio adeguato. Questo piano, infatti, consente di tenere un equilibrio finanziario per tutto il 2021, senza creare nuovo debito, anzi, aggredendo quello pregresso".
"Il bilancio - commenta Purchia - è frutto della fiducia di tutti i soci. Ma da soli non possiamo farcela. Il Regio, se vuole guardare al futuro, ha bisogno di un intervento straordinario per liberarsi del fardello del passato. Ora questo aiuto arriverà con l'approvazione della legge di bilancio per le fondazioni lirico-sinfoniche (20 milioni di euro, ndr). Ma questi soldi sono concessi solo a determinate condizioni, devono passare al vaglio del collegio dei revisori e poi dal Mibact. Prima di marzo, insomma, non li vedremo".
Intanto si sta intanto concludendo, proprio in questi giorni, il confronto con i 18 professionisti che hanno visto cessato il rapporto di lavoro con l'ente, pur rimanendo in un bacino di maestranze cui il Regio confida di tornare ad attingere in tempi migliori. Altri 10 contratti sono invece stati prorogati, 17 in forma part-time.