Un condominio votato al sociale, che mette a disposizione un portierato di servizi essenziali per chi ne ha più bisogno, specie in questo periodo di pandemia. E custodito da una buona stella, per le festività natalizie imminenti. Succede a Torino, in via Guido Reni 212, dove gli abitanti, in pochi giorni, hanno allestito un presepe a grandezza naturale, in legno e cartone, interamente fatto a mano, condividendo ciascuno le proprie competenze e abilità.
Un’idea partita da Wilma Socco e Giovanni Russo, poi estesa a tutti i residenti, di ogni età: chi ha portato la legna, chi ha disegnato le sagome (una giovane studentessa del liceo artistico), chi ha pensato al montaggio e all’allestimento dell’intera scena. Il risultato è una natività semplice, genuina e accogliente, su un piano rialzato all’ingresso dello stabile, incorniciata da un vetro e illuminata da luci calde e rassicuranti.
“Questo presepe è frutto delle nostre capacità, è la prima volta che lo facciamo - spiegano -. Ma siamo abituati a venirci incontro per le esigenze quotidiane, aiutandoci ogniqualvolta ce ne sia bisogno. Una pratica che, durante il lockdown, è stata fondamentale”.
A ‘benedire’ l’opera del buon vicinato, anche il coordinatore alle politiche sociali della Circoscrizione 2 Vincenzo Camarda: “A Mirafiori e Santa Rita esistono diverse realtà come questa, l’auto mutuo aiuto all’interno delle abitazioni è molto diffuso. Mi piacerebbe anzi, che via Guido Reni 212 si strutturasse come vero e proprio condominio solidale, seguendo l’esempio di luoghi analoghi in via Romolo Gessi o via Farinelli”.
Ma sono diversi i presepi ‘speciali’ che hanno visto la luce, nei vari quartieri, in occasione di questo Natale 2020 così anomalo e straniante. Per il secondo anno consecutivo, la Comunità di Mirafiori Sud ha dato vita al suo nell’ex macelleria sotto i portici di via Negarville, realizzato da Marina e Pino, con migliaia di luci e centinaia di statuine e casette. Lungo ben dodici metri, è visitabile gratuitamente fino al 7 gennaio 2021, dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.
Un’iniziativa dell’associazione Aris, all’intento del progetto “Mirafiori Così”, per rilanciare un luogo abbandonato nel segno della cultura e dell’aggregazione.
Il titolo del presepe è emblematico, in tal senso: Per aspera ad astra, attraverso le difficoltà, fino alle stelle. Un invito a superare i momenti più duri e fare del nostro meglio, a impegnarci per raggiungere i risultati desiderati. “Un’esortazione - spiegano i suoi artefici - che ci tranquillizza in momenti di asperità, con la speranza di poter raggiungere le stelle. Facendo nostra quella determinazione e dedizione soprattutto nei momenti difficili”.
Anche la sindaca Chiara Appendino ha voluto recentemente visitare il presepe con la sua famiglia: “Un’opera artigianale che allieta e unisce il quartiere - ha commentato -: dato il periodo, il nome non potrebbe essere più ricco di significato. Il mio ringraziamento va quindi a tutti i cittadini che, anche attraverso questi piccoli e importanti gesti, valorizzano il luogo in cui vivono”.
Suggestivo, ricercato e di forte impatto visivo anche il presepe di Cavoretto, realizzato per il quarto anno consecutivo sulla collina del borgo e sostenuto dalla parrocchia San Pietro in Vincoli. Posizionato in piazza Freguglia, si estende per circa 50 metri di lunghezza, così come oltre 50 sono i personaggi che lo compongono, vestiti con tessuti e stoffe che ricordano gli abiti tipici dell’epoca. Ben visibile dalla strada, dalle 16.30 alle 22 è illuminato e animato da una musica natalizia di sottofondo.
Visibile fino al 10 gennaio 2021, rappresenta un altro esempio di solidarietà e aiuto reciproco, cui hanno contribuito anche le piccole mani dei bambini dell’asilo Onorato Morelli.