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Cultura e spettacoli | 21 gennaio 2021, 09:50

Teatro Regio, professori d'orchestra precari non reintegrati, Fials: "Sia fatta chiarezza"

La sentenza del Tribunale di Torino è arrivata il 23 dicembre scorso, ma il commissario Purchia non ne ha ancora dato esecuzione

Teatro Regio Torino

Il Teatro Regio di Torino

Il Tribunale di Torino, il 23 dicembre scorso, ha accolto il ricorso presentato da due professori d'orchestra precari del Teatro Regio, stabilendo la loro reintegrazione a tempo indeterminato. Ma, anziché procedere con la stabilizzazione del contratto, il commissario straordinario Rosanna Purchia avrebbe deciso di "non fare tornare immediatamente al lavoro i due dipendenti e assume altri due musicisti da impiegare al loro posto”. E' quanto denunciato dal sindacato Fials, Federazione Italiana Autonoma Lavoratori dello Spettacolo.

Protagonisti della vicenda sono Marcello Iaconetti e una sua collega, Valentina Rauseo, entrambi violinisti, impiegati presso l'ente lirico torinese dieci anni, senza mai venire regolarmente assunti. "Due anni fa abbiamo intentato una causa impugnando il contratto - ha spiegato Iaconetti -. La sentenza del 23 dicembre era esecutiva, quindi avremmo dovuto immediatamente percepire le cinque mensilità stabilite dal giudice. Ma così non è stato. Da quella data, nessuno del Regio si è fatto vivo per darci comunicazioni".

Perché davanti a una sentenza il commissario decide di non darle esecuzione? Riteniamo molto importante che il sindacato apra una profonda e doverosa riflessione sull’operato di chi oggi è a capo della fondazione e sull’atteggiamento che esercita nei confronti dei lavoratori e sulle eventuali ripercussioni future”, ha rimarcato Enrico Sciarra, segretario nazionale della Fials.

Una figura istituzionale come quella di un commissario dovrebbe gestire il teatro senza dare alcuna indicazione politica, limitandosi a compiere il mandato ad esso affidato e ad eseguire tutti gli atti a carico della Fondazione (comprese le sentenze) salvo poi, se lo riterrà opportuno, ricorrere con i tempi e i luoghi messi a disposizione della legge”, ha concluso Sciarra, chiedendo chiarezza sulla vicenda.

Manuela Marascio

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