“Sarà vera riqualificazione urbana”: pensa in grande, per la struttura ricettiva che sorgerà nell'area abbandonata di 17mila metri quadrati di Ponte Mosca, The Student Hotel. L'azienda olandese, che ha acquistato il terreno dalla Città Metropolitana, ha presentato per la prima volta il progetto alla cittadinanza durante un'apposita Commissione organizzata dalla Circoscrizione 7; l'intenzione dichiarata è quella di iniziare i lavori questo autunno per aprire entro il 2023.
Il concept
Il terzo The Student Hotel italiano, dopo quelli di Firenze e Bologna, sarà una struttura molto particolare: “Saremo – ha sottolineato il responsabile italiano Andrea Tota – un ibrido tra uno studentato, un hotel e un co-working dove le persone che faranno parte della nostra comunità potranno abitare, lavorare, studiare e giocare insieme; non solo studenti ma anche turisti”.
Respinte al mittente, invece, le accuse di 'gentrificazione': “Il nostro fondatore - ha proseguito – vuole investire in aree come Aurora perché vuole fare rigenerazione urbana: saremo aperti al quartiere, creeremo posti di lavoro e saremo presidio attivo sul territorio innescando un meccanismo virtuoso. Anche le ricadute economiche saranno sul quartiere investendo gli oneri in diversi interventi come il rifacimento dei marciapiedi”.
Tra le aperture promesse figura anche un parco pubblico di 8mila metri quadrati: “L'idea - hanno spiegato gli architetti Susanna Scarabicchi e Andrea Peschiera dello studio milanese Tectoo – è quella del campus, con un approccio aperto e permeabile alla città sia dal punto di vista visivo che fisico grazie a un grande spazio verde pubblico, un auditorium per eventi, convegni e spettacoli, un bar, un ristorante e la terrazza con piscina con vista sulla Mole Antonelliana”.
Le reazioni della cittadinanza
Nonostante le rassicurazioni, il progetto non piace a tutti soprattutto visti i costi particolarmente elevati rispetto al quartiere: per un posto in doppia, infatti, servono almeno 450 euro al mese: “Si tratta – ha commentato Dario del Comitato di Zona Aurora – di un hotel per studenti ricchi, totalmente alieno rispetto alla fragile condizione socio-economica di residenti che chiedono servizi pubblici”. “Volete aumentare - ha rincarato la dose Mariangela Rosolen di Attac Torino – i prezzi delle case, dei servizi e del costo della vita per attirare chi ha possibilità di spendere e cacciare in periferia chi non ce la fa”.
Dall'altro lato è nutrito anche lo schieramento dei favorevoli, come il Comitato Cittadini Quadrilatero Aurora e Ascoriuniti Porta Palazzo: “Gli appartamenti - ha affermato il presidente del primo Gioacchino Perri – acquistati con sacrificio dai nostri genitori non valgono più nulla, non vogliamo più il degrado e ben venga lo studentato”. “Aurora - ha aggiunto la presidente dei secondi Adriana Romeo – non ha la vocazione del degrado. Siamo contenti di questo progetto: in via Bologna la Nuvola Lavazza ha creato un movimento sano e tranquillo, non gentrificazione”.
Le posizioni della politica
The Student Hotel sta mettendo d'accordo anche la politica, a partire dall'assessore all'urbanistica della Città Antonino Iaria: “Questo intervento - ha dichiarato – fa parte di una più generale trasformazione del territorio che riguarda anche altri spazi come le ex OGM o il palasport del Sermig. È importante attivare percorsi di collaborazione con gli investitori che portino vantaggi per la collettività perché è facile pensare di risolvere tutti i problemi sociali senza proporre soluzioni”.
Sulla stessa lunghezza d'onda è anche il presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri: “Le stesse critiche - ha ribadito – vennero fatte anche per il Campus Einaudi e per la Nuvola Lavazza, aree che negli ultimi anno hanno avuto un forte aumento di servizi. Il progetto The Student Hotel farà da volano per il territorio di Aurora anche dal punto di vista occupazionale, consentendo ai residenti di vivere in un contesto di normalità e di sviluppo sostenibile”.