Fratelli d’Italia si schiera a favore dei ristoratori e porta il Governo in tribunale. Ad annunciare l’iniziativa “Sos ristoranti”, a Torino, i deputati Augusta Montaruli e Marco Osnato, che dal locale Traballo che affaccia sui Murazzi tristemente chiusi, hanno lanciato un messaggio inequivocabile: “Si riapra o l’Italia muore”.
In attesa di capire quali saranno le decisioni in termini di chiusure o aperture dopo il 15 febbraio, Fratelli d’Italia ha deciso di avviare un’azione legale nei confronti del Governo: “Non lasceremo soli i titolari di ristoranti, bar e pub davanti a questo governo di incapaci” ha affermato una determinata Montaruli. La parlamentare, insieme al collega Osnato e al coordinatore regionale Fabrizio Comba, ha incontrato i ristoratori che hanno già confermato l’adesione alla causa, invitando chi non l’ha ancora fatto a farlo entro il 15 febbraio: “Grazie a Fratelli d'Italia potranno aderire gratuitamente ad un’azione comune d’indennizzo con la quale far valere in giudizio i propri interessi”. Le spese legali della causa saranno a carico degli stessi parlamentari di Fdi.
“Riteniamo che sia ora di ripartire e di dare la possibilità ai locali di lavorare in sicurezza, come prevedono le disposizioni dei Dpcm. Dpcm e ordinanze hanno esagerato nelle chiusure, non erano nemmeno richieste nei verbali del Cts: è il momento delle riaperture, di poter rivedere le persone mangiare e bere in sicurezza, vivendo la città con tutte le precauzioni” è la posizione di Marco Osnato.
Per Fratelli d’Italia infatti, la categoria dei ristoratori è quella tra le più penalizzate insieme al mondo delle palestre: “Nemmeno il Comitato Tecnico Scientifico ha evidenziato la necessità di chiusura: ha disposto di ridurre il numero dei clienti, di effettuare sanificazioni e di predisporre il controllo della temperatura, ma non ha mai chiesto di chiudere. Ecco perché chiediamo che si possa riaprire anche la sera, con limitazioni di orario e di numero, ma riaprire”.
Secondo Montaruli poi, al netto di una situazione difficile in tutta Italia, all’ombra della Mole le difficoltà per il settore erano evidenti già da diverso tempo: “A Torino i ristoratori hanno avuto problemi già prima della pandemia: dopo i fatti di piazza San Carlo il sindaco Appendino, preso dalla paura, ha escluso i grandi eventi dalla città e questo ha avuto ripercussioni per negozi e pubblici esercizi”.
“Le restrizioni della pandemia sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dove il vaso sono i risparmi di tantissime famiglie di Torino che meritano risposte. Noi diamo risposte con queste azioni concrete” ha concluso la parlamentare.