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Attualità | 02 marzo 2021, 20:32

Bolaffi, all'asta un pezzo di storia italiana raccontata attraverso i manifesti pubblicitari

Il 18 marzo saranno battuti 288 lotti che spaziano dalle famose campagne di Martini & Rossi, Baratti & Milano, fino alle opere di Andy Warhol

Manifesti pubblicitari di Bolaffi

Alcuni dei manifesti pubblicitari messi all'asta da Bolaffi

All'epoca erano semplici pubblicità: manifesti, disegni, slogan. Pensati per diffondere e vendere tra un pubblico di massa i nuovi prodotti sul mercato. Oggi sono un potente medium per un tuffo nel passato, tra nostalgia e ricordi. Sono i 288 lotti che Aste Bolaffi si prepara a battere all'asta il prossimo 18 marzo (alle 15, in versione rigorosamente online tramite il loro sito web).

Si prepara così un viaggio che farà tornare bambini tanti curiosi e tanti appassionati, ma soprattutto che scatenerà la fantasia dei collezionisti, perché quelle che una volta erano semplici "reclame", adesso sono diventati pezzi da collezione. Ristampe rare. Curiosità e cimeli.

E se nel gruppo di oggetti all'incanto ci sono poster di grandi maestri del XX secolo, tra cui Cassandre con “United States Lines” realizzato nel 1928 per la nota compagnia di navigazione americana (base d'asta 6.000 euro), in catalogo non mancano celebri manifesti di Leopoldo Metlicovitz dedicati ai Magazzini Mele di Napoli, tra tutti “Sussurri notturni” realizzato nel 1906 in pochissimi esemplari (lotto 66, base 4.000 euro), e lavori di Lehnart, Broders, Boccasile, Hohenstein, Cappiello e Dudovich.

Ma a far battere i cuori dei torinesi, ci sono manifesti creati apposta per i grandi eventi internazionali di inizio secolo, quando le Guerre Mondiali erano ancora lontane e si sognava sull'onda del progresso e dell'arte.


[L'esposizione internazionale d'arte decorativa moderna del 1902 a Torino]

Ma ci sono anche tanti prodotti (e produzioni) letteralmente "di casa" sotto la Mole. Entrati poi prepotentemente nell'immaginario collettivo e nei libri dei ricordi, anche di famiglia. Per esempio disegni di Andy Warhol per Martini & Rossi, ma anche le creazioni per il Vermouth bianco,



fino ad arrivare alle realizzazioni dello studio di Armando Testa per Cinzano, il digestivo Antonetto o le caramelle di Baratti & Milano.

"I manifesti rappresentano la prima grande rivoluzione comunicativa del Novecento, dopo i primi esperimenti francesi a partire dalla seconda metà del XIX secolo, è con l'inizio del XX che questo nuovo linguaggio prende piede in tutta Europa e nel mondo - sottolinea Francesca Benfante, specialist dipartimento Manifesti di Aste Bolaffi -. In Italia sono molteplici le aziende che hanno colto la grande possibilità di investire nelle affiche per aumentare la platea di potenziali acquirenti, spesso grazie all'intuizione di brillanti imprenditori che avevano saputo prendere spunto dai paesi d'oltralpe".

"La città di Torino - prosegue - non si può scindere dai manifesti realizzati per la FIAT da alcuni tra i più importanti cartellonisti italiani e stranieri; ma nemmeno dalle storiche Martini & Rossi o Baratti & Milano, o ancora dalla Carpano che ha proseguito fino agli anni Cinquanta la grande tradizione del cartellonismo pubblicitario legando alcune rappresentazioni dei suoi celebri vermuth alla fantasia di Armando Testa". 

Massimiliano Sciullo

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